Scienza

La richiesta di un nuovo ingrediente costoso (in Cina) sta mettendo a rischio la Vaquita

La vaquita marina, un raro cetaceo dalle caratteristiche macchie nere attorno agli occhi, vive esclusivamente nelle acque del Messico, nel Golfo di California, conosciuto come il “l’acquario del mondo” secondo Jacques Cousteau. Tuttavia, questo mammifero marino è il più minacciato al mondo: si stima che ne rimangano meno di una dozzina in libertà. La sua sopravvivenza è messa a rischio dalla pesca illegale del totoaba, una specie protetta il cui valore commerciale è allettante per molte comunità di pescatori.

Il commercio illegale del Totoaba

Il totoaba, un pesce di grandi dimensioni, è stato a lungo una risorsa alimentare, ma oggi la sua vescica natatoria, venduta come rimedio tradizionale in Cina, è considerata la “cocaina del mare”. Secondo l’ONG Earth League International, una vescica essiccata può valere fino a 85.000 dollari al chilo. A San Felipe, città costiera della Baja California, molti pescatori poveri sono attratti da questa industria illecita, che usa reti da posta illegali (gillnets). Queste reti, enormi e spesso non autorizzate, rappresentano un pericolo mortale per la vaquita, che rimane intrappolata senza via di fuga.

La richiesta di un nuovo ingrediente costoso (in Cina) sta mettendo a rischio la Vaquita (foto ANSA) – Blitz quotidiano

Tentativi di conservazione e conflitti

Per proteggere la vaquita, il governo messicano ha vietato l’uso delle gillnets nell’Alto Golfo e ha istituito una zona di rifugio. Tuttavia, la pesca illegale continua. Alcune ONG come Museo de la Ballena collaborano con pescatori locali per sviluppare alternative sostenibili, come la coltivazione di ostriche, e rimuovono le reti illegali. Questi sforzi hanno scatenato tensioni: nel 2020, una collisione tra una barca di pescatori e una nave dell’ONG Sea Shepherd ha provocato una rivolta a San Felipe.

Il ruolo del crimine organizzato

La pesca illegale del totoaba è ormai controllata da gruppi criminali armati, che operano impunemente. I pescatori locali descrivono una situazione di crescente violenza, dove la criminalità organizzata ha preso il controllo del Golfo di California. Questo clima di insicurezza ostacola gli sforzi di conservazione.

Il governo messicano sta considerando la legalizzazione di alcune attività di pesca e ha distribuito reti sicure per la vaquita, ma i pescatori si lamentano delle basse rese. La sfida resta complessa: salvare la vaquita senza compromettere i mezzi di sussistenza locali. Valeria Towns avverte che ignorare il problema potrebbe danneggiare l’immagine del settore ittico locale, ma resta ottimista: “C’è sempre speranza. Se non ci fosse, non sarei qui.”

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Filippo Limoncelli