Lampedusa, immigrati: “Naufragio con 11 vittime”. Scettica la Guardia Costiera

Sbarchi a Lampedusa (foto LaPresse)

LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – Undici migranti, tra i quali un bambino, sarebbero morti nel Canale di Sicilia, mentre erano diretti a Lampedusa. Lo hanno riferito sette profughi soccorsi e portati nell’isola, ma il racconto viene valutato con scetticismo dalla guardia Costiera.

Alle Capitanerie di Porto non risulta alcun affondamento di natanti nelle acque di ricerca e soccorso italiane. Gli extracomunitari, provenienti da Gambia e Sudan, sono stati soccorsi la scorsa notte dalla nave della Marina militare italiana ‘Comandante Borsini’ mentre erano a bordo di un peschereccio egiziano ed hanno raccontato di essere partiti dalla Libia.

I migranti sono stati poi presi in consegna dalla Guardia Costiera che li ha portati a Lampedusa, dove hanno riferito del presunto naufragio. Altri cinque migranti sono giunti mercoledì pomeriggio a Lampedusa, soccorsi da un altro motopesca egiziano. Proprio questa coincidenza – la duplice presenza nei due episodi di motopesca egiziani, che potrebbero essere impiegati nel trasporto illegale di extracomunitari verso Lampedusa – ha avvalorato i sospetti della Guardia Costiera circa la veridicità del racconto degli extracomunitari.

I due gruppi di migranti, recuperati tra la notte scorsa e oggi dai motopesca egiziani, hanno riferito di avere viaggiato sullo stesso barcone che avrebbe fatto naufragio. Complessivamente si tratta dunque di 11 extracomunitari, tutti provenienti da paesi dell’africa sub sahariana. Anche sul numero delle vittime il racconto dei superstiti è stato lacunoso: alcuni hanno infatti raccontato di essere partiti in 18 dalla Libia. Secondo questa versione i morti sarebbero dunque sette e non 11. Oltre alla Guardia Costiera anche i carabinieri valutano con molto scetticismo la ricostruzione fatta dagli immigrati, uno dei quali è stato ricoverato in stato di choc al Poliambulatorio di Lampedusa.

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