L'armata degli scienziati donna

MILANO 30 – MILANO, 30 MAG – Le mani sono sempre sulle provette, ma i pensieri si dividono tra la ricerca e le difficolta' di poter creare una famiglia tutta per se'. Volendo tracciare un identikit delle ricercatrici italiane, sarebbe sospeso a meta' tra il laboratorio e gli affetti. E a testimoniarlo sono le cinque vincitrici del premio L'Oreal-Unesco, consegnato oggi a Milano. Sono tutte tra i 27 e i 30 anni (con un'unica eccezione di 36), e condividono la stessa passione per la scienza. Tra loro c'e' chi si occupa di combattere il Parkinson, o di sondare il legame tra Dna e matematica. Ancora, c'e' chi crea nuovi materiali per ricostruire le cartilagini danneggiate, chi lotta per impedire la trasmissione di infezioni madre-figlio, e chi vuole migliorare la qualita' dei pesci d'allevamento. Ma se i loro sforzi spaziano in tutti i campi del sapere, i loro sogni e le loro aspirazioni sono quelle di una ragazza normale: ''avere la serenita' giusta per potersi permettere un figlio e una famiglia''. ''Lavorare nella ricerca e' esaltante – dice Agnese Ilaria Telloni, matematica dell'Universita' di Modena – ma se una donna scienziato volesse avere figli dovrebbe pensare se posticipare la scelta''. La pensa cosi' anche Silvia Alboni, farmacologa della stessa Universita', secondo cui ''il problema e' sempre la carenza delle risorse, e l'avere una retribuzione adeguata, specie se qualcuno vuole crearsi una famiglia''. E sono della stessa idea anche Ilaria Cacciotti, ingegnere medico all'Universita' Tor Vergata di Roma e Roberta Censi, tecnologo farmaceutico dell'Universita' di Camerino. L'ultima premiata, Chiara Gambarella, biologa dell'Universita' di Genova, aggiunge anche un breve quadro del desolante panorama italiano per quanto riguarda gli investimenti in ricerca: ''Sono contentissima di questa possibilita' che ci e' stata data – ha detto – perche' non avrei potuto avere altri supporti per portare avanti il mio studio. Anzi, avrei dovuto continuare a fare la babysitter per mantenermi''. Il premio L'Oreal-Unesco finanziera' con una borsa di studio di 15 mila euro ciascuna il progetto delle cinque vincitrici, dopo averle selezionate su circa 300 candidature. ''E' fondamentale sostenere i ricercatori di entrambi i sessi – ha detto il presidente della Lombardia Roberto Formigoni, a margine della premiazione – ma il fatto che si dia una valorizzazione speciale alle giovani ricercatrici e' un motivo in piu' per dire che abbiamo talenti in Italia e in Lombardia, ragazzi e ragazze straordinariamente bravi che vanno sostenuti, perche' da soli difficilmente potrebbero arrivare lontano''.</p>

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