Scienza

L’asse cuore-cervello non è più un mistero, studio a Pisa descrive la scoperta di un nuovo “organo virtuale”

Davvero “il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce”? Troppo facile sarebbe confutare quel genio di Pascal appoggiandosi sulle acquisizioni accumulate in quasi quattro secoli di sviluppo scientifico. Tuttavia, uno studio condotto da un team di bioingegneri dell’Università di Pisa ci ha provato, fornendo nientedimeno che una descrizione aggiornata e predittiva delle connessioni anatomiche e funzionali tra il sistema cardiovascolare e il sistema nervoso centrale.

Del resto, come spiegare che soggetti con patologie neurologiche siano più esposti al rischio di malattie cardiovascolari, o, simmetricamente, che chi ha subito un infarto ha il 50% in più di possibilità di cadere in depressione?

La rivelazione di un misterioso asse cuore-cervello rappresenta un salto epistemologico rivoluzionario. L’introduzione cioè di un nuovo “organo virtuale”, la cui elusiva sede non pregiudica la comprensione sperimentata e convergente su come funziona da parte di cardiologi, neurologi, neuroscienziati e ingegneri biomedici. Lo studio, firmato da Gaetano Valenza, Zoran Matić e Vincenzo Catrambone, è stato pubblicato su Nature Reviews Cardiology, la più importante rivista di settore.

L’asse cuore-cervello non è più un mistero, studio a Pisa descrive la scoperta di un nuovo “organo virtuale” (foto Ansa-Blitzquotidiano)

Un nuovo “organo virtuale”

“Per la prima volta – spiega Valenza – abbiamo messo insieme tutta la conoscenza prodotta finora sull’argomento ed evidenziato che è possibile caratterizzare le tre componenti fondamentali dell’asse cuore-cervello. La parte di tessuto neurale, collegata a regioni specifiche del cervello, che rende possibile l’interazione tra sistema nervoso autonomo e sistema nervoso centrale.La parte meccanica, cioè le pulsazioni nelle arterie cerebrali indotte dal battito cardiaco, che abbiamo constatato essere una parte essenziale nella trasmissione dell’informazione lungo l’asse. E la parte biochimica, che comprende ormoni ed altre biomolecole avvertite sia da cuore che da cervello. In questo modo abbiamo introdotto un fondamentale cambio di paradigma nello studio della relazione cuore-cervello, basato anche su come le tre componenti identificate interagiscono tra loro”.

Lo studio ha mostrato che l’influenza tra sistema cardiovascolare e sistema nervoso centrale ha una direzione preferenziale in base allo stato psico-fisico/emozionale dell’individuo.

“Oggi – conclude Valenza – possiamo studiare la connessione tra cuore e cervello addirittura a livello molecolare, cioè guardando come i neuroni cardiaci controllano le emozioni insieme al metabolismo di ogni individuo. E’ un campo di ricerca assolutamente pionieristico, e che in pochissimi mesi sta facendo decisivi passi avanti, verso lo sviluppo di conoscenza e tecnologie centrate sulla comprensione di aspetti fondamentali dell’essere umano”.

Published by
Amedeo Vinciguerra