L’intelligenza artificiale rappresenta una delle innovazioni più straordinarie del nostro secolo. Tuttavia, dietro al progresso tecnologico si nascondono costi significativi per l’ambiente e la salute pubblica. I data center, fondamentali per alimentare l’IA, richiedono enormi quantità di energia. Colossi come Amazon e Google progettano reattori nucleari di piccole dimensioni, mentre Microsoft ha acquistato la centrale dismessa di Three Mile Island per modernizzarla e riattivarla. Questa crescente domanda di elettricità sta già influenzando negativamente la qualità dell’aria, con pesanti conseguenze per la salute.
Salute a rischio
Secondo uno studio dell’Università della California di Riverside, entro il 2030 l’energia necessaria per l’IA potrebbe essere responsabile di 600.000 casi di asma e 1.300 morti premature ogni anno solo negli Stati Uniti, con costi sanitari stimati in 20 miliardi di dollari. I data center non hanno un impatto limitato al locale: gli inquinanti atmosferici si spostano, colpendo anche comunità lontane. Ad esempio, addestrare un singolo modello di IA avanzato può produrre inquinamento pari a 10.000 viaggi andata e ritorno in auto tra Los Angeles e New York.
Costi sanitari crescenti
I data center rischiano di raddoppiare i costi sanitari legati alle emissioni di inquinanti, superando quelli dell’industria siderurgica americana. Nella “Data Center Alley” in Virginia, i generatori a gas causano 14.000 casi di asma ogni anno, con un costo sanitario di 220-300 milioni di dollari. Questo potrebbe crescere fino a 2-3 miliardi in caso di massima operatività delle strutture.
Rinnovabili: una possibile soluzione
Le aziende tecnologiche stanno investendo in energie rinnovabili e tecnologie nucleari per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. Tuttavia, molti data center continuano a basarsi principalmente sul gas naturale. Le previsioni indicano che, entro il 2030, la domanda energetica per alimentarli negli Stati Uniti potrebbe eguagliare il consumo complessivo di stati come California e New York.
Benjamin Lee, dell’Università della Pennsylvania, sottolinea l’importanza di approfondire i costi sanitari legati all’IA. La sfida cruciale sarà trovare un equilibrio tra progresso tecnologico e sostenibilità ambientale, garantendo che il futuro dell’IA non metta a rischio la salute delle persone e del pianeta.