Alla Stazione spaziale internazionale devono aver passato un fine settimana piuttosto particolare e agitato. La causa è da rintracciare in un misterioso odore proveniente da una navicella russa, che lo scorso 23 novembre è attraccata agganciandosi con successo al modulo russo Poisk.
Sabato 23 novembre la navicella russa Progress 90 è giunta sulla Stazione spaziale internazionale (Iss), portando con sé tre tonnellate di rifornimenti tra cibo e carburante. Un attracco sicuro e senza intoppi. L’equipaggio a bordo dalla Iss, però, ha cominciato ad avvertire uno strano odore all’apertura del portello della Progress. E non è finita qui. Alcuni membri hanno infatti notato la presenza di goccioline non ben identificate.
L’equipaggio ha poi deciso di chiudere al più presto il portellone del modulo Poisk, che conduce all’area russa della Iss. Lo scopo era infatti quello di mettere in quarantena la navicella russa, scongiurando eventuali contaminazioni sulla Stazione spaziale internazionale. I tecnici del centro di controllo hanno poi attivato tempestivamente da remoto il sistema di filtraggio dell’aria. Pare che l’operazione non abbia evidenziato pericoli o contaminazioni.
Su X, il profilo ufficiale della Stazione spaziale internazionale ha pubblicato un post riguardo la vicenda: “Non ci sono preoccupazioni per l’equipaggio. Domenica i controllori di volo hanno determinato che la qualità dell’aria all’interno della stazione spaziale era a livelli normali”. Domenica 24 novembre, infatti, l’equipaggio era già al lavoro per riaprire il portellone, mentre tutte le altre operazioni della Stazione stavano procedendo come previsto.
Tutto risolto, a quanto pare. Ma cos’è che ha provocato quello strano odore sulla navicella russa? Nonostante siano state avanzate delle ipotesi, il mistero avvolge ancora le cause di questa particolare vicenda. Tramite una dichiarazione alla Cnn, la NASA ha spiegato: “L’odore, e poi le goccioline che gli astronauti russi hanno affermato di aver osservato, sono probabilmente il risultato del degassamento dei materiali all’interno della navicella Progress”. Si fa riferimento al fenomeno di “outgassing”, ovvero il rilascio graduale di gas intrappolati nei materiali durante il viaggio spaziale.
Questo incidente, però, si inserisce all’interno di un contesto problematico ben più ampio che coinvolge nello specifico la sezione russa sulla Stazione spaziale internazionale. Negli ultimi anni, infatti, le navicelle russe si sono contraddistinte per diverse perdite di refrigerante. L’episodio più grave, ad esempio, è quello del 2022, quando se ne è verificata una significativa che ha costretto l’invio di una nuova navicella per riportare indietro gli astronauti. Questi incidenti non fanno altro che alimentare diversi dubbi riguardo l’affidabilità e la sicurezza delle navicelle russe.
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