Luna, la proposta: impronta di Neil Armstrong diventi patrimonio dell’umanità

L’impronta del primo uomo sulla Luna, l’astronauta Neil Armstrong (Credit NASA)

NEW YORK – Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità. Questo il detto che viene alla mente pensando alla prima impronta dell’astronauta Neil Armstrong sulla Luna il 20 luglio di 50 anni fa. Una impronta che ora si vorrebbe far diventare patrimonio dell’umanità, così che non venga cancellata dall’arrivo di nuove missioni sul satellite della Terra.

L’astronauta della missione Apollo 11 fu il primo a camminare sulla Luna, lasciando l’impronta del suo Moonboot. L’anniversario rilancia il pressing per ottenere una convenzione internazionale che preservi la legacy lasciata dagli astronauti sul satellite della Terra.

Armstong e Aldrin abbandonarono sulla luna un centinaio di oggetti tra cui una porzione del modulo lunare e un bel po’ di spazzatura ma “non c’e’ nulla che proibisca di guidare sopra le impronte di Armstrong distruggendole per sempre”, nota Steve Miriam, specialista in diritto spaziale alla Georgetown University: “Non una legge americana, non una convenzione internazionale che stabilisca vincoli di tutela”.

Fino ad oggi la Luna e gli altri corpi celesti, come decretato dal Trattato Onu sullo spazio interplanetario del 1967 siglato all’epoca della corsa all’andata in orbita tra Usa e Urss, “devono essere liberi per l’esplorazione e l’uso da parte di tutti”. Di qui l’interesse a almeno una convenzione che vincoli i resti degli sbarchi come si fa sulla Terra per monumenti e siti storici. (Fonte ANSA) 

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