Marte, atmosfera ricca di metano, il gas indizio di vita Marte, atmosfera ricca di metano, il gas indizio di vita

Marte, atmosfera contiene metano, il gas indizio di vita

Marte, atmosfera ricca di metano, il gas indizio di vita
Marte, atmosfera ricca di metano, il gas indizio di vita (Foto Ansa)

ROMA  –  L’atmosfera di Marte è ricca di metano, il gas considerato uno degli indizi della vita rilevato dal rover Curiosity della Nasa in quantità più che doppie rispetto a quelle misurate 14 anni fa.

Adesso bisognerà capire da dove il metano abbia origine. Potrebbe infatti arrivare da processi biologici così come da fenomeni geologici ed è un mistero perché la sua presenza nell’atmosfera abbia dei picchi improvvisi per poi precipitare fino ad azzerarsi.

L’unico dato certo al momento è che uno degli strumenti di Curiosity, lo spettrometro Sam (Sample Analysis at Mars), ha rilevato nell’atmosfera marziana concentrazioni di metano pari a 21 parti per miliardo di unità di volume: un valore doppio rispetto a quello rilevato nel 2005 dallo strumento dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) Pfs (Planetary Fourier Spectrometer), a bordo della sonda Mars Express dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa).

Si tratta di una conferma dei dati rilevati dalla ricerca italiana coordinata dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e basata sui dati di Mars Express, ma anche in quel caso l’origine restava un mistero.

“E’ vero che se si parla di metano si pensa alla vita, ma le cose non sono affatto così automatiche”, osserva Enrico Flamini, docente di Esplorazione del Sistema Solare dell’Università Gabriele D’Annunzio di Pescara ed ex coordinatore scientifico dell’Asi. “Quello che vediamo – aggiunge – è il prodotto finale di un processo che può essere di tipo biologico oppure geologico. Sicuramente per collegarlo alla vita serviranno altre misure”.

E’ prematura ogni valutazione prima di avere dati ulteriori anche per Barbara Negri, responsabile dell’Unità Esplorazione e Osservazione dell’Universo dell’Asi: “Sappiamo che nel 2012 Curiosity non vide niente, mentre nell’anno successivo registrò tracce discrete e poi di nuovo nulla. Questo ci dice che le emissioni di metano non sono omogenee e inoltre avere osservato un picco non dà informazioni sulla sorgente”.

Certamente, prosegue, “se il metano fosse prodotto da un’attività biologica sarebbe una notizia sensazionale” e “una risposta fondamentale potrà arrivare dalla missione ExoMars 2020”, organizzata dall’Esa e dall’agenzia spaziale russa Roscosmos e destinata a scavare in cerca di tracce di vita fino a due metri di profondità grazie alla trivella italiana costruita dal gruppo Leonardo. “Un tempismo ottimo: non resta che capire che cosa troveremo là sotto”. (Fonte: Ansa)

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