ROMA – Un debole sussulto dal cuore del pianeta rosso è stato registrato per la prima volta dalla sonda Insight della NASA su Marte. Un segnale “debole ma distinto”, dicono i ricercatori, che sarebbe la prima prova che il pianeta è ancora sismicamente attivo. Il risultato si deve all’analisi dei dati del sismometro Seis analizzati dai ricercatori del Cnes, l’agenzia spaziale francese, che gestiscono proprio questo strumento.
Dopo l’arrivo della sonda su Marte, lo scorso dicembre è iniziata l’installazione di Seis, che è stata completata all’inizio di febbraio con la sistemazione di due scudi, che assicureranno che i venti e gli sbalzi di temperatura non influenzino i sensori all’interno dello strumento. Se il sisma monitorato da Seis, Seismic Experiment for Interior Structure, fosse confermato, la sonda Insight avrebbe gettato il suo primo sguardo sul nucleo del pianeta rosso.
Il segnale è stato registrato lo scorso 6 aprile e Philippe Lognonne, ricercatore all’Istituto di fisica del globo a Parigi, ha spiegato: “Abbiamo aspettato il nostro primo sisma marziano per mesi. E’ così emozionante avere finalmente la prova che Marte è ancora sismicamente attivo. Non vediamo l’ora di condividere risultati dettagliati una volta che avremo studiato meglio l’evento e fatto un modello con i nostri dati”.
I ricercatori stanno cercando di verificare l’origine del tremore marziano, per assicurarsi che venga dall’interno del pianeta e non sia causato dal vento o altre interferenze. Se confermato, dice Bruce Banerdt della NASA, “segnerebbe la nascita di una nuova disciplina: la sismologia marziana”.
Il lander Insight della NASA è approdato lo scorso novembre su Marte per esplorarne la struttura interna, in modo da ricavare indizi sulle fasi più remote della formazione dei pianeti rocciosi, oltre che per studiarne la geologia e i terremoti. Si tratta del 15° veicolo spaziale che ha toccato il suolo marziano a partire dal 1971, quando sul pianeta si posò il sovietico Mars 2, distrutto durante la discesa. Nel lungo viaggio alla scoperta di Marte non sono mancati i fallimenti: solo 7 missioni su 16 sono state pienamente operative, tra cui i rover NASA Curiosity, ammartato nel 2012, e Opportunity, attivo ormai dal 2004.
La sonda della NASA punta a studiare il nucleo del pianeta rosso e lo farà attraverso diversi strumenti, tra cui il sismometro Seis, che vedono anche una grande partecipazione italiana tra cui l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), l’Istituto di Astrofisica (Inaf) e l’industria, con Leonardo.