Martina Franca (Taranto). Aspetta la vincita di un 13 al Totocalcio dal 1981: “Punire i colpevoli o mi farò giustizia”

Pubblicato il 15 Novembre 2010 - 16:58 OLTRE 6 MESI FA

Fece 13 al Totocalcio 29 anni fa ma non ha mai incassato perché il titolare della ricevitoria aveva perso la matrice della schedrina. Adesso Martino Scialpi, cinquantanovenne commerciante ambulante di Martina Franca (Taranto), chiede giustizia: “La magistratura punisca i responsabili o sarò costretto a farmi giustizia da solo”.

Il primo novembre del 1981 Scialpi realizzò un 13 al Totocalcio da oltre un miliardo di lire, ma non ha mai incassato la vincita perché la titolare della ricevitoria smarrì la matrice della schedina. Da allora ha affrontato un calvario giudiziario che dura da 29 anni e malgrado 23 anni fa il Tribunale di Taranto abbia attestato l’autenticità del tagliando, il Coni è tornato a contestare e a mettere in dubbio la genuinità della schedina.

La vincita oggi varrebbe dieci milioni di euro oltre al risarcimento dei danni morali e materiali. L’ente olimpico ha rimesso tutto in discussione nel corso della causa civile, l’ennesima, celebrata nei giorni scorsi a Roma. Il commerciante ritiene che vi siano anche responsabilità di funzionari del Coni nella falsificazione di un documento sulla cessione dell’attività del ricevitore da un proprietario all’altro e quindi del rilascio della concessione (già dimostrata da una perizia disposta dal gip di Bari nel 2004).

Per questo aspetto della vicenda è in corso un procedimento penale per frode processuale a carico degli ex vertici del Coni. Scialpi ha depositato anche una relazione del commercialista Luigi Perrini che certifica l’esborso di denaro che ha dovuto sostenere in questi anni per viaggi, spese legali e di cancelleria, quantificato in 383mila euro a partire dal 1987.