Mentana: “Silenzio stampa su Yara”. Quei giornalisti che a Brembate “sbavano come vampiri a digiuno”
Pubblicato il 13 Dicembre 2010 - 16:51 OLTRE 6 MESI FA
Enrico Mentana ha suggerito, quasi invocato il “silenzio stampa”. Per una sorta di carità di patria giornalistica il direttore del tg de La7 ha consigliato a investigatori, magistrati e alla famiglia di Yara di chiedere questa misura di pudore e salvaguardia. Per salvare la faccia, la forma e la sostanza non delle indagini sulla ragazzina scomparsa, non delle ricerche e neanche della famiglia. Silenzio stampa invece per salvare quel che resta della decenza del giornalismo di indagine e del giornalismo spettacolo.
L’allarme lo aveva lanciato il parroco di Brembate di Sopra: “Vengono qui a chiedere con violenza, pretendono si dica qualcosa, qualsiasi cosa e se non diciamo nulla accusano di omertà”. Poi in una trasmissione televisiva, Quarto Grado, si è potuto ascoltare: “Lì c’è una spaventosa normalità”. La normalità è quella di una famiglia che continua a mandare i figli a scuola e di un padre che continua a lavorare.
Questo per la trasmissione di Salvo Sottile è “spaventoso”. Lo “spavento” di non aver lacrime esibite e volti disfatti da mettere in onda, lo “spavento” di non poter esporre vivisezioni di sentimenti, anime e vite? Qualcuno ha scritto che il giornalismo, non tutto ma in buona maggioranza, è davanti al caso Yara come “vampiri che sbavano a digiuno”. Ecco, appunto, urge silenzio stampa per difendere la stampa.