TRIESTE – “Non è stato un esperimento nucleare, ma un fenomeno simile a quello di Tunguska”. Margherita Hack, astrofisica italiana, spiega la pioggia di meteoriti in Russia del 15 febbraio, quando oltre 1200 persone sono rimaste ferite sugli Urali.
La Hack ha detto: “Un fenomeno analogo a quello avvenuto all’inizio del secolo scorso a Tunguska, in Siberia, dove una foresta fu falciata e non fu trovato nessun residuo e si pensò si fosse trattato di un meteorite. Non credo all’ipotesi di un esperimento nucleare”. La scienziata ha specificato anche il fatto che ”i meteoriti sono imprevedibili, ne arriverà sempre qualcuno”.
Dopo la formazione del sistema solare nella nebulosa ”sono rimaste briciole – ha spiegato – alcune sono piccole, poi ogni tanto arriva qualche sassolino oppure una piu’ grossa come questa di due giorni fa”. E’ il caso anche delle stelle cadenti, ”che bruciano nell’atmosfera e che arrivano piu’ numerose la notte di San Lorenzo”.
Diversi sono, invece, ”gli asteroidi, perche’ si tratta di piccoli pianeti, hanno orbite dunque sono prevedibili”.