Milano: clandestini da espellere, ma sono poveri. Il pm li scarcera

Il pm di Milano Claudio Gittardi, richiamandosi a una recente sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato non punibile il clandestino che non ha reiteratamente ottemperato all’ordine di espulsione perche’ in stato di indigenza, ha disposto la scarcerazione di due giovani egiziani clandestini, rimasti in Italia nonostante due provvedimenti di allontanamento firmati dal questore. I due egiziani, di 21 e 18 anni, erano stati fermati dalle forze dell’ordine a Milano, durante un controllo di routine, ed erano stati arrestati perché destinatari di un ordine di lasciare il Paese, a cui non avevano ottemperato già una prima volta in passato.

Il pm di turno ha, però, deciso di disporre la loro scarcerazione, in applicazione della sentenza n.359 del 13 dicembre scorso della Consulta che, ‘bocciando’ una delle norme del pacchetto sicurezza, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 14 comma 5 quater del testo unico sull’immigrazione, così come modificato da una recente legge del governo Berlusconi (la 94 del luglio 2009). In base all’articolo del ‘pacchetto sicurezza’, in sostanza, il clandestino, colpito più volte da ordine di espulsione, è punibile anche se ha un motivo che possa giustificare la sua permanenza in Italia.

La Consulta con la sua decisione, invece, ha decretato che non è punibile lo straniero che in ”estremo stato di indigenza”, o comunque per ”giustificato motivo”, non ha reiteratamente ottemperato all’ordine di allontanamento del questore, continuando a rimanere illegalmente in Italia. E nel caso dei due egiziani, il pm di Milano ha valutato che i giovani avevano giustificati motivi che non gli consentivano di lasciare il Paese, tra cui lo stato di indigenza economica in cui si trovano.

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