Paderno, esplosione alla Eureco: 4 feriti lottano per la vita

Restano in gravi condizioni quattro dei sei operai che ieri sono rimasti ustionati per un’esplosione nell’azienda Eureco di Paderno Dugnano, alle porte di Milano, specializzata nel trattamento e nello stoccaggio di rifiuti speciali. All’indomani dello scoppio della bombola di acetilene e dell’ incendio, che ha sorpreso gli operai al lavoro nel capannone, sono state avviate le indagini della magistratura per verificare se sono state rispettate le misure di sicurezza e per accertare la pericolosita’ dei materiali da smaltire. A coordinarle il pm del Tribunale di Monza Manuela Massenz, che in mattinata ha effettuato un primo sopralluogo all’interno dell’azienda e ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per lesioni colpose. Intanto sono ore di angoscia per le famiglie dei feriti, fra i quali cinque sono dipendenti di un’azienda esterna che lavorava in subappalto.

Tre di loro si trovano nel Centro grandi ustionati dell’ospedale Niguarda di Milano, fra i quali due, Salvatore Catalano e l’albanese Leonard Shesu, sono in gravissime condizioni. Un quarto ferito verra’ trasferito al Niguarda nelle prossime ore. E’ stato poi sottoposto a un delicato intervento chirurgico l’operaio trasferito nel Centro grandi ustionati di Torino, mentre un sesto ferito si trova all’ ospedale di Genova in condizioni critiche. Terminati stamani i lavori per la messa in sicurezza dell’ area, e i rilievi condotti da Arpa e da Brianza Acque su eventuali pericoli per l’ambiente, con esito negativo, rimane sotto sequestro il capannone a pochi metri dalla superstrada Milano-Meda.

Nei prossimi giorni saranno effettuati altri sopralluoghi dalla magistratura e dai carabinieri della compagnia di Desio, che hanno raccolto i frammenti della bombola esplosa. Si indaga per risalire alle cause dello scoppio che ha innescato l’incendio, e per stabilire se si sia trattato di un errore umano e se siano state rispettate le misure di sicurezza. A lanciare i primi interrogativi sul rispetto della sicurezza sono i sindacati, che ieri si sono presentati davanti ai cancelli dell’azienda assieme al presidente del consiglio di indirizzo e vigilanza Inail Franco Lotito.

”Il sistema di appalti e subappalti ad aziende esterne, come la cooperativa per la quale lavoravano alcuni dei feriti – ha detto Tiziana Scalco, della Cgil di Milano – provoca purtroppo un deficit delle misure di prevenzione, soprattutto quando si stoccano sostanze pericolose”. Il presidente della provincia di Milano Guido Podesta’ ha espresso ”cordoglio alle famiglie dei feriti”. E, davanti ai cancelli, si sono radunate diverse famiglie che vivono a Palazzolo, la frazione di Paderno Dugnano dove si trova l’azienda e che verso le 15 di ieri dalle loro case hanno sentito l’esplosione che ”ha fatto tremare i muri”.

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