Nella sola Milano sono 1600 gli allievi del corso dell’Istituto di scienze religiose. Le letture serali dell’Antico testamento fanno gola a 12 mila persone. La spiritualità torna in auge tra gli impegni dei milanesi e la fede fa tendenza, sulla scia forse dell’ultima idea del ministro Mariastella Gelmini che vuole portarla in classe da leggere. Chi è interessato e ha tempo da dedicare i corsi sono rigorosamente dopo il tramonto, dalle 19 alle 20.45.
«C’è fame e sete di Bibbia in città», dice monsignor Luigi Nason, incaricato per l’Apostolato biblico della diocesi. «Nella città sempre più luogo di lavoro e dell’economia, torna a risuonare la parola di Dio».
«Lo scopo – spiega il monsignore – è quello di portare il cristiano a una conoscenza della Bibbia che gli permetta di approfondire la sua fede imparando a muoversi nel mondo delle Scritture. Molti cercano di entrare in questo mondo biblico e scoprono che senza una mappa, un orientamento, una presentazione, ci si perde se non si impara a capirne i diversi linguaggi».
E chi sono gli studenti? «Rispetto alla Facoltà teologica abbiamo un pubblico più vario: diplomati, insegnanti, professionisti e pensionati. La prevalenza è di studenti che si preparano all’insegnamento della religione, poi ci sono anche uditori ai singoli corsi, diaconi e chi frequenta esclusivamente per interesse personale».