Morta Angioletta Coradini, nota planetologa

ROMA, 5 SET – E' morta la planetologa Angioletta Coradini, aveva 65 anni ed e' stata una delle protagoniste della ricerca astronomica in Italia. E' stata fra i primi ricercatori al mondo a studiare le rocce lunari portate a Terra dalle missioni Apollo e ha dato l'impronta a missioni scientifiche di primo piano nell'esplorazione del Sistema Solare.

Direttrice dell'Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Ifsi-Inaf), Angioletta Coradini puo' essere considerata ''la signora dei pianeti'' per il prestigio e la competenza che ha dimostrato fin dall'inizio della sua carriera. Nata a Rovereto (Trento) il primo luglio 1946, ha sempre lavorato a Roma, dove si era laureata in Fisica nel 1970, prima nell'universita' La Sapienza, poi presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e infine presso l'Inaf.

All'inizio della sua carriera scientifica, le ricerche geologiche condotte nel Golfo di Cagliari avevano fatto guadagnare al suo gruppo una fama internazionale: ''percio' la Nasa ci dette i campioni da analizzare'', aveva detto la planetologa in un'intervista. Nel suo laboratorio, allora presso l'universita' di Roma La Sapienza, polveri e rocce lunari ''arrivarono per corriere diplomatico'', ma in breve il gruppo si guadagno' la piena fiducia della Nasa: ''periodicamente andavamo negli Usa a presentare i risultati del nostro lavoro e ci consegnavano nuovi campioni da studiare''.

Si devono alle ricerche di Angioletta Coradini ''gli occhi'' che stanno osservando Marte e Venere a bordo delle missioni dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) Mars Express e Venus Express. Si deve infatti al suo gruppo la progettazione dello spettrometro Virtis (Visible and Infrared Thermal Imaging Spectrometer), che si trova anche a bordo della sonda dell'Esa Rosetta, in viaggio verso la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, dove il suo arrivo e' previsto nel 2014. Il contributo della planetologa e' anche alla base della missione Cassini su Saturno, nata dalla collaborazione fra Nasa, Esa e Agenzia Spaziale Italiana, e della missione Dawn, la sonda della Nasa che ha incontrato gli asteroidi Vesta e Cerere.

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