Morte operaio Saras, ci sono i primi due indagati

CAGLIARI – Per la morte di Pierpaolo Pulvirenti, l’operio di 23 anni di Catania, ucciso dalle esalazioni in un impianto dello stabilimento della Saras di Sarroch, ci sono già due indagati. Si tratta del direttore della raffineria Guido Grosso e di Innocenzo Condorelli, direttore tecnico della Star Service, la società siciliana per cui lavorava Pulverenti e i due colleghi rimasti feriti con lui nell’incidente.

I due sono stati iscritti mercoledì 13 aprile nel registro degli indagati dal sostituto procuratore del Tribunale di Cagliari Emanuele Secci, che ha notificato loro un avviso di accertamenti irripetibili. Un atto che, di fatto, equivale all’avviso di garanzia. Aperto il fascicolo con l’ipotesi di reato di omicidio colposo, il magistrato ha consentito così ai due indagati di nominare i consulenti di parte i quali, già nelle prossime ore, parteciperanno alle due perizie ordinate dalla Procura.

Giovedì, infatti, è prevista l’autopsia sul corpo della vittima da parte del medico legale Roberto Demontis, mentre nei prossimi giorni verranno effettuati accertamenti tecnici sull’impianto dove è morto il giovane. La perizia, con ogni probabilità,  verrà affidata a Salvatore Gianino (formalmente non ancora investito dell’ incarico), già  consulente ingegneristico del pm Secci che, due anni fa, ha condotto le indagini per le morti di Daniele Melis, Luigi Solinas e Bruno Muntoni, tutti di Villa San Pietro, i tre operai uccisi dalle esalazioni mentre erano impegnati nella pulizia di una cisterna della raffineria di Sarroch.

Per quelle tre vittime è attualmente in corso il processo a Cagliari che vede, tra i vari imputati, anche il direttore della Saras, Guido Grosso, difeso dagli avvocati Francesco Onnis e Alfredo Diana.

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