Nasa, Uars cadrà sulla Terra: pensione per il longevo satellite

ROMA – Il satellite Uars della Nasa sta per andare in “pensione” ed il prossimo 23 settembre è previsto il suo arrivo a terra, ma ora si teme che date le dimensioni del satellite, lanciato per lo studio dell’atmosfera 20 anni fa, molti pezzi potrebbero non disintegrarsi e creare danni all’arrivo in superficie. Portato in orbita con lo shuttle Discovery nel 1991, Uars è lungo 12 metri e largo 4, e raggiunge il peso di 6,5 tonnellate.

La Nasa sta monitorando costantemente il satellite nel suo volo verso la Terra e cercherà di indurne la caduta sull’Oceano pacifico, come accade per i satelliti dismessi dopo l’onorata carriera, volo che diverrà rapido e definitivo al contatto con gli strati più densi dell’atmosfera. Al momento i controllori non riescono a preveder un giorno preciso per la caduta, ma rassicurano che in anni di dismissione di satelliti nulla di pericoloso è mai accaduto, anche se grandi pezzi carichi di radioattività potrebbero comunque creare danni.

Rimane comunque sicuro il caso di Uars, che a bordo non presenta reattori atomici ed il suo contributo allo studio dell’atmosfera è stato essenziale: compilò la prima mappa dei clorofluorocarburi, i gas responsabili del buco dell’ozono, e decifrò i vortici atmosferici nelle zone polari, il ruolo delle particelle energetiche nella chimica della stratosfera ed i venti spaziali. Il suo declino iniziò nel 2005, quando gli “acciacchi” dell’ormai vecchio e pesante satellite lo inabilitarono all’uso, ma guadagnò comunque il primato di satellite più longevo: progettato per durare 3 anni, lavorò per oltre 10. Satellite da Guinness, non resta che sperare che non sia anche il primo a creare danni durante la sua caduta.

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