Nebulosa del Granchio: troppa energia dalla pulsar

ROMA – L'emissione di energia da parte della pulsar della nebulosa del Granchio e' molto piu' alta di quanto previsto da modelli teorici piu' autorevoli. I risultati delle osservazioni realizzate da un gruppo internazionale di astronomi grazie al telescopio Veritas, sono pubblicati su Science e obbligano a rivedere alcune certezze.

La pulsar del Granchio e' il residuo dell'esplosione di una grande stella (supernova) registrata dagli astronomi cinesi nel 1054 ed e' oggi uno degli oggetti celesti piu' studiati dagli astronomi. Si tratta di un oggetto molto denso, con un diametro di pochi chilometri e una massa maggiore del Sole, che ruota molto rapidamente (circa 30 giri al secondo) producendo un campo magnetico molto intenso dal quale viene emesso un fascio di onde. Essendo queste emissioni confinate lungo un asse, si comporta come una sorta di faro cosmico e un osservatore sulla Terra vede una sequenza di impulsi di onde radio.

Le nuove misurazioni dell'intensita' delle onde emesse ha verificato che la pulsar del Granchio produce raggi gamma con un'energia superiore a 100 GeV (100 miliardi di elettronvolt, 1 milione di volte piu' energetico dei raggi X a scopo medico). Si tratta di valori che hanno sorpreso gli studiosi in quanto ''semplicemente non esiste nessuna teoria in grado di giustificare quello che abbiamo visto'', ha confessato Martin Schroedter dell'Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics.

Le nuove osservazioni aprono la strada a nuove verifiche della teoria speciale della relativita', che si basa sull'assunto della costanza universale della velocita' della luce, e della teoria quantistica della gravita' che tenta di conciliare le idee di Einstein con la meccanica quantistica.

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