
Nella dieta ideale per invecchiare bene anche proteine e grassi animali. A 70 anni giovane? Uno su 10 ce la fa (foto Ansa-Blitzquotidiano)
Che la ricetta per vivere a lungo e in buone condizioni psico-fisiche consista in primo luogo nel mangiare sano, osservare cioè quotidianamnete un corretto regime alimentare, non è un segreto per nessuno, se non dove penuria e ignoranza limitino l’accesso a cibo di qualità .
La dieta ideale? Empiricamente ne abbiamo contezza da tempo (specie gli ignari ma fortunati sperimentatori della dieta mediterranea): in breve, tanta frutta e verdura, cereali integrali e legumi, molti grassi insaturi come quelli contenuti in pesce e frutta secca, il contributo di proteine animali come quelle presenti nei formaggi magri.
Follow-up su 100mila individui per 30 anni
Oggi, grazie a un monumentale studio guidato dalla Scuola di Salute Pubblica T.H. Chan dell’Università di Harvard, ne abbiamo anche la ragionevole certezza scientifica. Sì, perché la ricerca può contare su una straordinaria messe di dati raccolti in 30 anni di follow-up (dal 1986 al 2016) su 100mila individui, di cui circa due terzi donne.

I risultati? Degli oltre 100mila individui studiati, tutti americani e con un’età media di 53 anni, solo il 9,3% è arrivato ai 70 anni senza mostrare la comparsa di 11 gravi malattie croniche, dal cancro al diabete, dalle malattie cardiovascolari al Parkinson, e senza la compromissione delle funzioni cognitive e mentali.
Solo vegetale, risultati meno soddisfacenti
La dieta che ha mostrato la maggiore probabilità di invecchiamento in buona salute è quella che prevede tanta frutta, verdura, cereali integrali, grassi insaturi, frutta secca, legumi e latticini magri. Invece, un’alimentazione basata solo su alimenti di origine vegetale ha mostrato risultati meno soddisfacenti.
La ricerca indica poi ciò che bisognerebbe evitare di mangiare: una cattiva salute è associata infatti a un maggiore consumo di alcuni grassi, sodio, bevande zuccherate e carni rosse o lavorate.
A livello globale, l’alimentazione è il principale fattore di rischio comportamentale alla base di malattie croniche e decessi.