Neonato morto a Roma: “Jacopo ucciso da un’infezione”

Ad autopsia finita sul corpo del piccolo Jacopo, neonato morto al Casilino di Roma, si pensa ad un’infezione. Mentre dall’ospedale escludono una lite in sala parto, all’Istituto di medicina legale dell’università La Sapienza hanno escluso malformazioni del piccolo, deceduto due giorni dopo la nascita e 35 settimane di gestazione.

Anche se nel registro degli indagati non c’è ancora nessun iscritto, la Procura di Roma ha aperto un fascicolo. Eliana Furlan, ‘avvocato dei genitori del piccolo (Giancarlo Muzzi e Selene De Luca) ha spiegato: «Resta da capire dove e come il bambino può avere contratto quell’infezione. Per il resto i medici hanno detto che per avere risposte più chiare bisognerà attendere i risultati degli esami istologici, che non saranno pronti prima di 15 giorni».

Il primario del pronto soccorso del Policlinico Casilino intanto ha escluso il coinvolgimento delle ostetriche e di un loro diverbio all’origine della vicenda, come riportato al Corriere della Sera: «Nessuna lite fra ostetriche e ginecologa, è stato fatto tutto il possibile», ha detto Adolfo Pagnanelli al Corriere della Sera.

Stessa posizione anche delle dirette interessate: «Macché liti. La scelta di intervenire con il cesareo è stata presa di comune accordo, del resto non avevamo alcun motivo per discutere la decisione dei due medici di guardia, che non ci compete. Stiamo scontando un “effetto Messina”, per quello che è successo in Sicilia».

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