New Horizons incontra Plutone: sonda Nasa passata a 12500km dal pianeta nano FOTO, VIDEO

ROMA – New Horizons è arrivata a destinazione sul pianeta nano Plutone il 14 luglio alle 13,49 ora italiana, tra gli applausi e i sorrisi degli scienziati. La sonda della Nasa ha viaggiato per 9 anni e mezzo per raggiungere il pianeta, una missione che rappresenta un evento storico nell’esplorazione dello spazio.

“Con oggi abbiamo visitato ogni singolo pianeta presente nel nostro Sistema Solare“, ha detto Charles Bolden, amministratore della Nasa, sottolineando come New Horizons abbia portato l’uomo ad un nuovo traguardo, passando ad appena 12500 chilometri dalla superficie del pianeta nano e scattando foto ad alta risoluzione che daranno informazioni sulla composizione di Plutone.

Il viaggio di New Horizons verso Plutone è iniziato il 19 gennaio 2006, quando la sonda fu lanciata dalla base di Cape Canaveral. Da allora la sonda ha percorso 4,8 miliardi di chilometri dalla Terra verso Plutone. Per oltre 9 anni la sonda ha viaggiato silenziosamente verso la sua meta fino alla scorsa settimana, quando è stata risvegliata dall’ibernazione e preparata alla sua missione.

L’obiettivo è da sempre chiaro: raccogliere dati su Plutone e portare l’uomo a svelare i misteri del pianeta, poi declassato a pianeta nano, quello più esterno nel nostro sistema solare. A bordo di New Horizons si trovano 7 strumenti, tra cui una fotocamera telescopica ad alta risoluzione, uno spettrometro per lo studio dei gas e un esperimento a onde radio per studiare l’atmosfera di Plutone.

Solo un saluto quello della sonda al pianeta, che dopo ave raggiunto il punto di massimo avvicinamento a 12500 chilometri dalla superficie, è entrata in silenzio radio per “concentrarsi” sull’acquisizione dei dati. Una volta catturati i dati gli scienziati Nasa attenderanno il segnale dalla sonda, segnale che impiega ben 4,5 ore a percorrere la distanza che separa la Terra dal pianeta nano. I primi risultati e le prime immagini quindi saranno disponibili nelle prime ore del 15 luglio.

Le prime immagini raccolte in questi giorni sembrano già promettenti. Il diametro del pianeta sembra infatti più grande di quanto stimato in precedenza: dalle stime comprese fra 2.274 e 2.301 chilometri, è stato ricalcolato in circa 2.370 chilometri. Un risultato che non cambierà forse la sua sorte di declassazione a pianeta nano avvenuta il 24 agosto 2006, ma che ci dice già qualcosa in più sul Plutone, finora osservato solo da lontano, e sulla sua misteriosa macchia brillante a forma di cuore di cui ora gli scienziati potranno indagare la natura.

New Horizons continuerà ora a scattare foto e raccogliere dati prima di riprendere il suo viaggio verso la cintura di Kuiper, la regione esterna all’orbita dei pianeti maggiori, considerata la culla degli asteroidi e delle comete. Questa la frontiera del sistema solare, ancora a noi del tutto sconosciuta, che la sonda Nasa permetterà di esplorare tra il 2016 e il 2020, confermando lo spirito di esploratore dell’ignoto e la sete di conoscenza che contraddistingue da sempre l’uomo.

(Credit Photo: Nasa)

La conferenza stampa della Nasa:

 

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