ROMA – La sonda New Horizons della Nasa si è risvegliata nel suo viaggio verso Plutone, pianeta nano al confine del Sistema Solare. Un viaggio durato 9 anni e iniziato il 19 gennaio 2006, con il lancio della sonda che ad oggi ha percorso 4,8 miliardi di chilometri e passato 1873 giorni, circa 5 anni, in ibernazione per preservare i 7 strumenti a bordo.
Un risveglio “dolce” per la sonda, sulle note musicale di “Where My Heart Will Take Me” cantata dal tenore inglese Russel Watson, che per l’occasione ha registrato una versione dedicata proprio alla sonda della Nasa. Le operazioni di risveglio sono andate bene il 7 dicembre, e i primi segnali da New Horizons hanno impiegato 4 ore e 26 minuti per arrivare sulla Terra, precisamente al centro di controllo della Nasa situato a Canberra, in Australia.
La sonda ora si trova a poco più di 260 milioni di chilometri da Plutone. La visita al pianeta nano e alle sue lune è prevista per il 14 luglio 2015, ma già a metà maggio la sonda comincerà a inviare le prime immagini ravvicinate del pianeta.
Dei 9 anni di viaggio, la sonda ne ha passati 5 in ibernazione: complessivamente è stata ibernata 18 volte, con periodi variabili da 36 a 202 giorni. Il letargo, spiega la Nasa, è necessario in questi lunghi viaggi nello spazio per salvare dall’usura le apparecchiature e ridurre il rischio di errori di sistema.
La New Horizons trasporta sette strumenti, tra cui una fotocamera telescopica ad alta risoluzione, uno spettrometro per lo studio dei gas e un esperimento a onde radio per studiare l’atmosfera di Plutone.
Alan Stern, responsabile della missione Nasa e ricercatore del Southwest Research Institute, a Boulder, ha spiegato:
“Il risveglio è un evento spartiacque, che segna per New Horizons la fine dell’attraversamento di un vasto ‘oceano’ di spazio e l’inizio del primo obiettivo della missione: l’esplorazione di Plutone e delle sue lune”.
Dopo la visita a Plutone, New Horizons continuerà il suo viaggio verso la cintura di Kuiper, la regione esterna all’orbita dei pianeti maggiori, considerata la culla degli asteroidi e delle comete. Una vera e propria frontiera del Sistema Solare, quasi del tutti sconosciuta, che la sonda della Nasa dovrebbe esplorare dal 2016 al 2020.
Ecco la canzone dedicata dal tenore Watson al risveglio della sonda New Horizons: