ROMA – Non riesce ancora a migliorare le prestazioni come nei film di fantascienza, ma puo’ almeno a far percepire i contorni e la luce. Dopo i primi esperimenti in Germania, anche in Gran Bretagna e’ stato impiantato in due pazienti resi ciechi da una patologia degenerativa un chip che ripristina parzialmente la vista. L’intervento, annuncia l’universita’ di Oxford, e’ stato effettuato prima su Chris James e poi su Robin Millar, due pazienti affetti da retinite pigmentosa. Entrambi sono stati in grado di distinguere la luce subito dopo l’impianto della retina artificiale, e ora, a distanza di qualche settimana, stanno riguadagnando alcune funzioni dell’occhio.
Il microchip, della grandezza di pochi millimetri, contiene 1500 piccoli diodi elettronici che ‘catturano’ la luce e trasmettono il segnale al nervo ottico. Il dispositivo, ideato da un’azienda tedesca, e’ stato impiantato con un intervento di otto ore, ed e’ accompagnato da un’unita’ di controllo che a sua volta viene impiantata dietro l’orecchio: “Siamo molto soddisfatti dei primi progressi – spiega Robert MacLaren, uno dei chirurghi – la visione e’ differente da quella normale, e richiede processi cerebrali diversi, ma comunque speriamo sia sufficiente a far riguadagnare l’indipendenza ai pazienti”. In Europa si stima che 3-4 mila persone siano affette dalla retinite pigmentosa, che porta alla cecita’ nel giro di alcuni anni. .
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