ROMA – Se i pronipoti maschi di Oetzi vivono ancora tra noi, le sue ‘discendenti’ femmine sono estinte da tempo: lo dimostra la ricostruzione completa della storia genetica di Oetzi, pubblicata nella rivista Scientific Reports dal gruppo coordinato dalla biologa Valentina Coia, dell’Accademia Europea di Bolzano (Eurac).
La notizia arriva a una settimana dalla scoperta del batterio dell’ulcera nello stomaco del cacciatore vissuto 5.300 anni fa nelle Alpi orientali. Adesso i ricercatori hanno voluto completare la storia genetica di Oetzi, la cui ricostruzione era cominciata nel 2012. Allora l’analisi del cromosoma maschile Y, che viene trasmesso solo di padre in figlio, aveva dimostrato che la linea genetica paterna di Oetzi è ancora presente nelle popolazioni moderne.
Adesso i ricercatori, in collaborazione con l’università Sapienza di Roma e quella di Santiago de Compostela, hanno voluto verificare se anche la linea materna dell’Uomo venuto dal ghiaccio sia presente nella popolazione attuale. Così il Dna che si trasmette solo per via materna (mitocondriale) di Oetzi è stato confrontato con 1.077 campioni moderni di Dna mitocondriale. E’ emerso che la linea materna dell’uomo dei ghiacci è ormai estinta.
”Il Dna mitocondriale della mummia è stato analizzato la prima volta nel 1994″, ha osservato Coia. “E’ stato relativamente facile da studiare – ha aggiunto – e, insieme al cromosoma Y, permette di risalire indietro nel tempo, raccontandoci la storia genetica di un individuo”. Restava da spiegare perché la linea materna di Oetzi sia scomparsa, mentre la sua linea paterna esista ancora in Europa.
Il confronto dei dati genetici di Oetzi con i campioni di Dna antico provenienti da 14 siti archeologici in tutta Europa ha dimostrato che la linea paterna dell’uomo del Similaun era molto comune durante il Neolitico, mentre la sua linea materna probabilmente esisteva solo nelle Alpi. Secondo i ricercatori la linea paterna di Oetzi fa parte di un antico ceppo genetico che arrivò in Europa dal Vicino Oriente con le migrazioni avvenute circa 8.000 anni fa.
Al contrario, il ramo materno dell’uomo dei ghiaccio ha avuto origine localmente nelle Alpi orientali almeno 5.300 anni fa e le migrazioni di altre popolazioni avvenute successivamente in quell’area avrebbero causato l’estinzione.