Omicidio di Abba a Milano, confermate le condanne a 15 anni per i due baristi

La seconda Corte d’assise d’appello di Milano ha confermato le condanne a 15 anni e 4 mesi, emessa in primo grado, a carico di Fausto e Daniele Cristofoli, i baristi accusati di avere ucciso Abdoul Guiebre, 19 anni e detto Abba, il ragazzo di colore ammazzato a sprangate a Milano il 14 settembre.

La Corte non ha accolto la richiesta del sostituto procuratore generale Sandro Celletti, che aveva chiesto di aumentare le pene per i due imputati fino a 16 anni e 4 mesi. E’ stata confermata invece la sentenza emessa il 16 luglio 2009 dal gup di Milano Nicola Clivio, con la condanna per omicidio volontario aggravato dai futili motivi.

I giudici hanno confermato inoltre il risarcimento a titolo di provvisionale di 175 mila euro a favore dei familiari del giovane ucciso, assistiti dall’avvocato Mirko Mazzali, oltre a stabilire che sara’ il giudice civile a occuparsi di liquidare il risarcimento complessivo. La notte del 14 settembre 2008, stando alle indagini, Abba, diciannovenne con cittadinanza italiana e originario del Burkina Faso, venne ucciso con una sprangata alla testa, dopo che Fausto e Daniele Cristofoli, due baristi, lo avevano inseguito perche’ aveva rubato con alcuni amici dei pacchetti di biscotti. Sempre stando alle indagini, i due baristi, padre e figlio, mentre lo rincorrevano gridarono anche frasi come ”negri di m…” e ”sporchi negri, vi ammazziamo”. Ai due imputati non erano contestati i motivi razziali come aggravante dell’omicidio, perche’ la motivazione era stata esclusa gia’ nel primo grado di giudizio.

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