L’eventuale riapertura della tomba servirebbe agli inquirenti per cercare possibili elementi utili per il prosieguo degli accertamenti e per rafforzare il collegamento tra la scomparsa della ragazza e De Pedis, indicato dall’ex amante Sabrina Minardi come l’esecutore del rapimento e il responsabile dell’occultamento del cadavere. Alla probabile iniziativa della procura non potrebbero opporsi ne’ il Vaticano, poiche’ la basilica di Santa Apollinare non e’ da considerarsi extraterritoriale, ne’ i familiari di De Pedis.
Lo spunto per l’apertura della tomba è arrivato, tra l’altro, da una telefonata anonima fatta alla redazione di ”Chi l’ha visto?” alcuni anni fa: ”Se volete saperne di più su Emanuela Orlandi, guardate nella tomba di De Pedis” disse lo sconosciuto. Secondo i risultati di una perizia fonetica l’anonimo sarebbe il figlio di una persona legata alla banda della Magliana e in particolare a ”Renatino”. Ad ogni modo, quel riferimento è stato oggetto di quesiti posti dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e da sostituto Simona Maisto, titolari degli accertamenti, a vari testimoni ascoltati negli ultimi tempi.
E nel corso di questi atti istruttori sarebbero emersi ulteriori spunti investigativi. Per la scomparsa della Orlandi, all’epoca dei fatti quindicenne, sono indagate quattro persone; Sergio Virtù, 49 anni, Angelo Cassani, 49 anni, detto ”Ciletto”, Gianfranco Cerboni, 47 anni, detto ”Giggetto”, e Sabrina Minardi.