Vietato pettinarsi in strada e cantare le serenate a Palermo: norme del 1935 ancora valide

Niente pettine al seguito in strada: a Palermo è vietato sistemarsi i capelli in giro, così come battere i tappeti fuori di casa. Niente serenate, vietato portare i cani a Villa Giulia e al Giardino inglese e l’obbligo per i venditori di ghiaccio di ”presentarsi alle richieste degli avventori a qualsiasi ora del giorno e della notte”.

Sono alcune delle norme del regolamento di polizia urbana del Comune di Palermo stilato nel 1935, oggetto di uno studio del centro Det della Fondazione Rosselli, che nel corso di una conferenza stampa a Palermo ne ha illustrato il contenuto insieme alla necessita’ di revisione.

Il regolamento contiene norme anacronistiche, inapplicabili, ma ancora in vigore, che riportano ad una Palermo antica dove ci sono ancora i lustratori di scarpe, i barcaioli, i servitori di piazza e gli animali vengono tosati e imbrigliati nelle piazze.

”La città si deve dotare un regolamento moderno – dice il direttore del Det Alessandro Palmigiano – e come Fondazione siamo disposti a collaborare con l’amministrazione comunale a titolo gratuito per dotare la citta’ di uno strumento necessario a regolare il vivere comune, come hanno fatto Torino, Firenze e per restare in Sicilia, il comune di Trabia”.

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