Parmalat, la Cassazione: “Tanzi non vuole espatriare”

ROMA – La Cassazione non crede che Callisto Tanzi, l’ex patron della Parmalat condannato con pena pesante per aggiotaggio, intenda fuggire all’estero in quanto ha restituito, alla Questura, il passaporto. Inoltre ha già trascorso, da libero, un lungo periodo di tempo senza commettere altri reati in attesa del processo.

In base a queste considerazioni la Suprema Corte – con la sentenza 13080 della V Sezione penale – ha spiegato le ragioni per le quali ha accolto il ricorso dei legali di Tanzi contro la richiesta della misura detentiva in carcere per l’ex imprenditore di Collecchio. In particolare i supremi giudici hanno invitato il Tribunale della liberta’ di Milano a riesaminare la possibilità di sottoporre Tanzi a misure alternative al carcere, utilizzando anche i controlli delle forze dell’ordine. Secondo la Cassazione, nel caso di Tanzi, il carcere non è ”l’unica possibile opzione” proprio perché non è, finora mai fuggito, e anzi ha dimostrato di non voler darsi alla fuga restituendo il passaporto. Adesso i giudici del riesame dovranno seguire i ‘consigli’ della V Sezione penale.

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