Penrose, prossimi anni nel segno della biologia quantistica

GENOVA, 29 OTT – I prossimi anni saranno nel segno della meccanica quantistica applicata alla biologia e al cervello. Ne è certo Roger Penrose, professore emerito di matematica all'Università di Oxford, che afferma come alcuni nuovi studi, ancora non accettati da una parte della comunità scientifica, stanno per rivoluzionare le nostre conoscenze sui meccanismi di funzionamento dei neuroni e della biologia in generale.

"Dovremo iniziare a confrontarci con gli effetti quantistici anche su scale più grandi", ha raccontato Penrose a margine del convegno dedicato all'evoluzione dell'universo al Festival della Scienza. La meccanica quantistica è una teoria fisica nata per rispondere ad alcuni comportamenti non contemplati dalle teorie 'classiche' e ha dato vita a complessi dibattiti filosofici legati all'abbandono del determinismo. Questa nuova fisica risponde bene alla spiegazione dei fenomeni su scale sub-atomiche ma non trova quasi nessun riscontro in natura. "Alcuni studi hanno osservato effetti quantistici nei microtubuli dei neuroni", ha affermato Penrose, "dove è stato registrato un fenomeno simile alla superconduttività, praticamente a temperatura ambiente". Secondo il matematico e fisico inglese, la meccanica quantistica sarà la base per la comprensione della biologia e del funzionamento del cervello, di cui peraltro sostiene: "non sarà mai possibile riprodurlo artificialmente. La consapevolezza, la capacità di astrazione o di comunicazione non sono e non saranno mai riproducibili computazionalmente".

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