Pensioni d’oro, Radio 24 l’intervista Franco Abruzzo e Giorgia Meloni

Pensioni d’oro, Radio 24 l'intervista Franco Abruzzo e Giorgia Meloni
Franco Abruzzo

ROMA – Pensioni d’oro e Corte costituzionale. Giorgia Meloni, deputato e leader di Fratelli d’Italia, e Franco Abruzzo, presidente dell’Unione nazionale pensionati per l’Italia, si sono confrontati dai microfoni di Radio 24 in una intervista incrociata condotta da Alessandro Milan. Dal confronto la povera Giorgia Meloni, nonostante la verve profusa e degna dei suoi tempi migliori è uscita un po’ scornacchiata di fronte alla carica di Franco Abruzzo. La registrazione è riprodotta qui sotto.

Intervista Franco Abruzzo parte uno

Intervista Franco Abruzzo parte due

Intervista Franco Abruzzo parte tre

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 Franco Abruzzo riporta nel suo blog il punto di debolezza chiave di Giorgia Meloni:

“Giorgia Meloni, come i suoi colleghi deputati eletti prima del 2012, ha il vitalizio calcolato (dal 2006 al 2011) con il sistema retributivo (al quale nessuno rinuncia e per il quale nessuno chiede il ricalcolo secondo il metodo contributivo). Due pesi e due misure rispetto ai cittadini comuni. Fantastico esempio di uguaglianza di trattamento! Georgia Meloni, come giornalista professionista, ha il diritto di chiedere (ex art. 31 della legge 300/1970) i contributi figurativi all’Inpgi per tutto il periodo di mandato parlamentare.

“Dal sito della Camera: il trattamento economico-Diaria-Rimborso delle spese per l’esercizio del mandato-Spese di trasporto e spese di viaggio-Spese telefoniche-Assistenza sanitaria-Pensione: il nuovo sistema di calcolo contributivo si applica integralmente ai deputati eletti dopo il 1° gennaio 2012, mentre per i deputati in carica, nonché per i parlamentari già cessati dal mandato e successivamente rieletti, si applica un sistema pro rata, determinato dalla somma della quota di assegno vitalizio definitivamente maturato alla data del 31 dicembre 2011 (con il sistema retributivo, ndr), e di una quota corrispondente all’incremento contributivo riferito agli ulteriori anni di mandato parlamentare esercitato”.

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