Perché le donne si lamentano più degli uomini? Non censurano le cose negative…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Novembre 2023 - 16:07 OLTRE 6 MESI FA
Perché le donne si lamentano più degli uomini? Non censurano le cose negative... Foto Ansa

(foto d’archivio Ansa)

Le donne si lamentano di più perché…  non si censurano e hanno una maggiore propensione a condividere tutto, sia le informazioni positive che quelle negative: gli uomini, al contrario, si preoccupano di più di come appaiono agli occhi degli altri e tendono perciò a censurare le brutte esperienze. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Experimental Social Psychology e guidato dall’Università americana Carnegie Mellon, al quale ha partecipato anche l’Università Bocconi di Milano.

Le donne si lamentano di più perché… Ecco lo studio

Gli autori sperano che i dati ottenuti possano gettare nuova luce sulle ricerche precedenti e sugli stereotipi di genere. Per esplorare le differenze tra i due sessi nella condivisione delle informazioni, i ricercatori guidati da Erin Carbone hanno arruolato più di 1.000 persone: dovevano raccontare tutte le volte nelle quali avevano provato il desiderio di condividere una notizia e quelle in cui lo avevano effettivamente fatto. Uomini e donne hanno mostrato la stessa voglia di parlare di buone notizie, come una promozione, ma quando si trattava di informazioni negative gli uomini hanno evidenziato una propensione di gran lunga inferiore. Inoltre, le donne erano molto più soddisfatte del loro livello di condivisione, mentre la maggior parte dei maschi ha riferito di aver taciuto notizie anche quando avrebbe voluto parlarne con qualcuno.

“L’avvento dei social media e dei canali di comunicazione digitale ha consentito livelli senza precedenti di condivisione delle informazioni, accompagnati da una serie di conseguenze sociali e psicologiche”, commenta l’italiana Irene Scopelliti della City University di Londra, tra le autrici dello studio. “I nostri risultati mostrano che il genere rimane un fondamentale fattore discriminante quando si tratta del desiderio e della propensione a divulgare informazioni negative e le conseguenze di questi approcci differenti – conclude Scopelliti – possono sia avvantaggiare gli uomini, sia renderli più vulnerabili”.