Delitto di Perugia, Amanda Knox dal carcere: “Voglio vivere, ridatemi la libertà”

Pubblicato il 17 Ottobre 2010 - 13:08 OLTRE 6 MESI FA

Pensieri e ricordi, sogni e progetti di vita: dalla cella del carcere di Perugia nella quale e’ detenuta da circa tre anni, Amanda Knox – condannata in primo grado a 26 anni di reclusione per l’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercker – si racconta nel libro di cui e’ autore Rocco Girlanda, deputato e presidente della Fondazione Italia Usa, “Io vengo con te – Colloqui in carcere con Amada Knox”. Nel volume – che sara’ presentato il prossimo 26 ottobre alla Camera dei Deputati e del quale l’ANSA ha potuto prendere visione – Amanda quasi tralascia la sua vicenda giudiziaria, ma affida la sua angoscia ad alcune frasi brevi, ma decise: “io…io voglio vivere”, “regalatemi la liberta’”.

ANDRO’ DAI MIEI, POI TORNERO’ IN ITALIA – “Mi manca la mia famiglia”, racconta Amanda. “Ho degli amici che sono come fratelli e sorelle, ma.. io…io voglio vivere”. E per il compleanno sogna un solo regalo: “La liberta’. Tutte le cose della vita non sono le stesse – dice – senza la cosa piu’ importante”. “Quando tutto sara’ finito – dice Amanda – voglio andare dalla mia famiglia, che mi manca tanto, ma poi voglio tornare in Italia, perche’ qui sono stata bene”. E aggiunge: ”Io non ce l’ho in alcun modo con l’Italia, ci sono tantissime persone in Italia che mi hanno aiutato e mi sono state vicine. Io ce l’ho con la condanna che ho avuto”.

MIA INGENUITA’ HA CAUSATO CONFUSIONE – “So che non sono stata sempre comprensibile e che a lungo mi sono fatta guidare da una troppo ostinata ingenuita’ che ha causato confusione”: e’ il riferimento piu’ esplicito che Amanda fa alla vicenda Meredith, per la quale e’ in carcere.

DALL’INFANZIA AL CARCERE – “Da bambina – racconta – ero un ‘tomboy’, un maschiaccio”. La madre, un giorno, le diede un’indicazione di vita che si sforza di mettere in pratica: “la sola cosa che desidero quando tu sarai adulta – le disse – e’ che tu sia gentile. Non mi importa se sarai bella o se sarai intelligente, voglio che tu sia gentile”. “Sono arrivata in Italia nel settembre del 2007”, racconta Amanda, per un corso per scrittore creativo a Roma. Due mesi dopo il carcere: “Vivere in carcere e’ molto particolare, ci si deve un po’ chiudere in se’ stessi perche’ altrimenti… Qui ci sono moltissime persone che soffrono. Vivere qui dentro e’ come un limbo, poiche’ ovviamente non si vuole essere qui: si vive un po’ tra le memorie di come era la vita prima, fra le speranze che si vogliono per il domani”. I programmi per il futuro – Amanda non lo dice, ma lo lascia intendere – sono legati ad un rapido ritorno in liberta’.

VORREI ADOTTARE UN BAMBINO – “Vorrei sposarmi, piu’ avanti, e devo anche trovare la persona. Ma una cosa che ho sempre voluto e’ quella di adottare un bambino”, dice Amanda. “Se dovessi decidere, tra avere un bambino o adottarlo – dice Amanda – preferirei adottarlo. E’ strano, lo so: ma penso che ci sono tanti bambini in questo mondo che non hanno nessuno”.Sicuramente – aggiunge Amanda – la situazione migliore e’ quella di un padre e una madre, ma non penso che non sia possibile far crescere dei figli con tanto amore anche in una situazione diversa”.

INTERPRETE O SCRITTRICE, TROPPA VIOLENZA SU UNIVERSITARIE – Amanda studia lingue in carcere (tedesco, italiano e francese), vorrebbe fare l’interprete o la “scrittrice creativa”. Alberto Moravia e’ il suo autore italiano preferito, ha letto La Ciociaria, rimanendo colpita dalla storia di madre e figlia, abusate sessualmente da soldati marocchini sul finire dell’ultima guerra mondiale. “Anche all’universita’ accade”, dice Amanda, “e’ comune che alcune ragazze si trovino in difficolta’ di questo tipo. Pur senza arrivare ad un certo livello di violenza, a volte le ragazze rimangono molto danneggiate psicologicamente. Ho parlato con ragazze che purtroppo hanno avuto queste esperienze, avvertono un senso di colpa e un senso di odio verso tutti, all’improvviso”.

NON SONO CATTOLICA, CAPPELLANO DICE CHE SARO’ SUORA – ”Non sono cattolica – dice Amanda – non sono stata battezzata e i miei genitori mi hanno lasciato libera di decidere”. Amanda, tuttavia, partecipa alle messe in carcere e il cappellano, don Saulo, ha fatto una singolare “profezia”: “E’ convinto che diventero’ suora. Lui vede che leggo le preghiere con sincerita’, e che le ascolto con altrettanta sincerita’ “.

FABRIZIO CORONA? NON LO INCONTRERO’ – La “fama” e i guai giudiziari di Fabrizio Corona – “quello tatuato”, dice la Knox – sono conosciuti anche da Amanda, ma la ragazza non ha in programma di incontrare l’ex fotografo dei vip. “Una persona – dice Amanda – mi ha detto che avrei dovuto incontralo, ma ho detto subito di no”.