Il piemontese non sarà insegnato nelle scuole: lo ha stabilito la Corte Costituzionale

La lingua piemontese non è tra quelle che possono essere tutelate, e quindi non sarà insegnato nelle scuole. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale, che ha dichiarato illegittimo il comma della della legge della Regione Piemonte sulla tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico.

La Consulta ha così accolto il ricorso della Presidenza del Consiglio dei ministri secondo la quale la legge regionale “eccede dalla competenza regionale” attribuendo alla “lingua piemontese” un valore “non solo culturale”.

Ma la Regione Piemonte si è costituta in giudizio sostenendo che lo stesso Statuto riconosce alla Regione “il potere di tutelare e promuovere l’originale patrimonio linguistico della comunità piemontese, nonché quello delle minoranze occitana, franco-provenzale e walser” e che nella normativa impugnata l’espressione ‘lingua piemontese’ andrebbe intesa come “qualsiasi altro bene artistico e culturale e come patrimonio linguistico da tutelare e valorizzare”.

Ma il “piemontese”, secondo il governo, “é solo un dialetto” e comunque la questione, in base all’articolo 117 della Costituzione è una questione attribuita alla esclusiva competenza dello Stato. Motivazioni, quelle a sostegno del ricorso presentato, che hanno fatto decidere i giudici della Consulta per l’incostituzionalità.

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