Alcune migliaia di persone – settemila secondo gli organizzatori, circa la metà per la questura – provenienti da tutta Italia hanno partecipato sabato 2 ottobre a Messina a un corteo organizzato dalla Rete No Ponte. La manifestazione è stata indetta per protestare contro la realizzazione dell’opera e per chiedere che i fondi per la sua costruzione siano destinati alle zone alluvionate della città dello Stretto.
Al corteo, che ha attraversato il centro della città, hanno preso parte anche esponenti di partiti politici del centrosinistra e associazioni ambientaliste. ”Crediamo che sia un’indecenza – ha detto Anna Giordano, componente della segreteria nazionale del Wwf – che decine di persone che vivano nel disagio dopo l’alluvione di Giampilieri e Scaletta perché non si trovano i fondi per sistemare quelle aree, mentre per la realizzazione di un’opera inutile e impossibile da realizzare si stanziano dei soldi”.
”Ricordo inoltre che il ponte a campata unica più lungo del mondo è di 1.131 metri e quello che vorrebbero fare è di 3.300 metri. C’e’ un gap tecnologico non colmabile nemmeno tra cento anni”.