Proteste nella scuola: “Via i voti dalle pagelle dei bambini”

I voti dalle pagelle dei bimbi vanno sostituite: questa l’idea di un fronte sempre più grande di genitori e maestri anche in Italia. I bimbi sarebbero troppo sensibili per subire lo stress della competizione. I giudizi sarebbero quindi più appropriati.

L’iniziativa è partita dalla Francia dopo alcuni scrittori capitanati da Daniel Pennac hanno firmato in migliaia. Giorgio Chiosso, docente all’Università di Torino e membro del board della Fondazione per la scuola della Compagnia di San Paolo, pensa che il numero della discordia sia nocivo per i piccoli.

“Sono sempre stato perplesso sulla decisione di reintrodurre i voti – spiega Chiosso, che in passato è stato consulente delle riforme scolastiche proposte da diversi ministri – L’obiettivo della scuola elementare non è certo quello di discriminare, ma di promuovere. La valutazione non si può abolire, perché serve a bambini e genitori a stabilire un rapporto con la realtà, ma parlare di “merito” a 6 o 8 anni non ha molto senso”. C’è però un altro lato della medaglia: “L’Italia, nonostante avesse abolito i voti fin dal 1977, non si è mai davvero abituata al sistema dei giudizi – spiega Chiosso – tanto è vero che io stesso sono stato più volte interpellato per preparare “tabelle di conversione”.

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