Roma, donna picchiata alla stazione Anagnina. La madre dell’aggressore: “Chiedo scusa”

La donna a terra dopo l'aggressione

”Chiedo scusa a nome di mio figlio che non pensava di aver provocato tutto ciò. Da venerdì stiamo pregando perché la signora si risvegli. Voglio però anche dire che mio figlio non è un mostro, né un pregiudicato, ma un normale ragazzo di 20 anni. Non è vero che ha precedenti: due-tre anni fa è stato querelato per una discussione in strada con alcuni ragazzi”.

A parlare è la madre di Alessio, il giovane di 20 anni, che ha dato un pugno alla donna romena poi entrata in coma. ”Mio figlio sta cercando lavoro e venerdì è andato la mattina presto ad incontrare una persona per distribuire volantini. Dalle 8 alle 16 li ha distribuiti alla Borghesiana e lungo via Casilina, quando ha finito era stanchissimo. Verso le 16 si è fermato nel bar all’interno della stazione Anagnina per comprare le sigarette -spiega- La donna voleva passargli avanti e lui ha risposto: ‘No ci sono io prima’ E’ uscito e pensava che tutto fosse finito lì, ma lei lo ha seguito ed ha cominciato a sputargli e a dirgli frasi come ‘Adesso ti butto per terra e ti faccio uscire il sangue dagli occhi’, lui per due volte se ne è andato e lei lo ha raggiunto. E’ chiaro che mio figlio non doveva fare quello che ha fatto, ma lui ad un certo punto si è sentito minacciato, ha pensato che nella borsa avesse uno spray”.

”Voglio solo chiedere scusa e assicurare che mio figlio non è assolutamente un mostro, ma un ragazzo come tanti di 20 anni e che all’inizio si era trattato di una banale lite per una fila al bar”, conclude la donna. I genitori di Alessio fanno entrambi gli impiegati ed hanno un’altra figlia, maggiore, di 26 anni. ”Una famiglia normale, come tante – ha spiegato l’avvocato Fabrizio Gallo – un ragazzo, normale, come tanti in cerca disperatamente di un lavoro. Un metro e 70, fidanzato, in passato ha giocato a calcio. Vive in famiglia. E ci tengo a precisare che non ha precedenti. Il papà sabato scorso è andato in ospedale ed ha parlato con i medici per sincerarsi delle condizioni della donna”.

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