Roma: donna muore al Fatebenefratelli dopo una colicisti, sequestrate cartelle cliniche

“La mia compagna è stata lasciata morire. Si trovava in un reparto da incubo”. Sono le parole di Giorgio Germanò, compagno della donna morta lo scorso 21 luglio all’ospedale Fatebenefratelli di Roma, alcuni giorni dopo un intervento alla colecisti. Sulla morte della donna è stata avviata un’indagine e le cartelle cliniche sono state sequestrate ieri dai carabinieri. L’autopsia sul corpo della donna sarà effettuata probabilmente sabato.

Dragana Zivanovic, medico romano di 43 anni e di origine serba che lavorava in una casa farmaceutica, era stata ricoverata – secondo quanto riferisce Germanò – “lo scorso 12 luglio per calcoli alla colecisti”.

“Il primo intervento endoscopico, però è stato effettuato solo il venerdì, mentre la donna è stata operata domenica scorsa – spiega l’uomo – Sia prima che dopo l’intervento i sanitari avevano escluso qualsiasi infezione o pancreatite”.

Germanò racconta ancora che “il giorno seguente Dragana non riusciva a respirare bene ed era in stato confusionale. Ho avvertito i medici chiedendo loro di intervenire, ma mi dicevano che i suoi sintomi erano solo dovuti al caldo. Per due notti e un giorno la mia compagna è stata lasciata sola in questo stato, le è stato messo solo un catetere. Poi sono stato avvertito la notte tra martedì e mercoledì perché mia moglie aveva avuto una crisi respiratoria”.

Secondo quanto si apprende da fonti mediche, la donna aveva subito un intervento chirurgico “perché era affetta da una calcolosi alla colicisti, con complicanze di infezione e pancreatite. Al secondo giorno dopo l’operazione, considerata riuscita, la donna era già in piedi, ma il giorno seguente è stata colta da un arresto cardiaco. L’intervento dei rianimatori e degli anestesisti è stato vano”. “Abbiamo fatto tutto il possibile, ora aspettiamo l’esito dell’autopsia per capire cosa sia successo”, hanno spiegato dal Fatebenefratelli.

La replica dell’ospedale

“E’ stato fatto tutto il possibile”, fanno sapere dal Fatebenefratelli sottolineando che “prima dell’intervento della magistratura era già stata disposta l’autopsia per chiarire le cause del decesso” poiché la donna “martedì era già in piedi e poche ore dopo la situazione è precipitata”.

Secondo fonti mediche la donna aveva subito un intervento chirurgico “perché era affetta da una calcolosi alla coliciste, con complicanze di infezione e pancreatite”. Diversa la versione del compagno della donna: “Non è assolutamente vero. Dragana aveva una calcolosi alla colecisti, ma non aveva una pancreatite. I medici parlano di pancreatite per giustificare quello che è successo”.

Il sequestro delle cartelle clinica è avvenuto in seguito alla denuncia dell’uomo. “La mia compagna è stata lasciata morire. Si trovava in un reparto da incubo – aggiunge Germanò – . Quando ho chiesto aiuto non mi hanno ascoltato”.

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