Santorini isola marziana: le sue rocce molto simili a quelle scoperte su Marte Santorini isola marziana: le sue rocce molto simili a quelle scoperte su Marte

Santorini isola marziana: le sue rocce molto simili a quelle scoperte su Marte

Santorini isola marziana: le sue rocce molto simili a quelle scoperte su Marte
Santorini isola marziana: le sue rocce molto simili a quelle scoperte su Marte

SANTORINI – C’è un’isola marziana nel bel mezzo del Mar Egeo. Stiamo parlando di Santorini, una delle isole greche più visitate dai turisti, le cui rocce basaltiche sono molto simili a quelle scoperte dai rover Spirit e Curiosity della Nasa su Marte, nei crateri Gusev e Gale. 

Una scoperta che rende l’isola delle Cicladi un laboratorio unico per addestrarsi alle missioni verso il pianeta rosso e per studi comparativi. Almeno stando a quanto rivelato da una ricerca pubblicata sulla rivista Icarus e condotta dal gruppo coordinato da Paul Asimow, del California Institute of Technology.

L’isola greca di Santorini 3.600 anni fa sperimentò una delle più grandi eruzioni vulcaniche registrate nella storia. Analizzando i materiali prodotti dall’eruzione, rileva uno degli autori della ricerca, Ioannis Baziotis, dell’università di Agraria di Atene, “nella baia di Balos, a sud dell’isola, e in due aree a nord-est di Santorini, abbiamo scoperto basalti come quelli identificati dai rover su Marte e con proprietà simili a quelle di alcuni meteoriti del pianeta rosso scoperti sulla Terra”.

Le analisi hanno mostrato che, sia per composizione chimica, sia mineralogica, queste rocce sono simili a quelle identificate dal rover Spirit e Curiosity nei crateri Gusev e Gale del pianeta rosso. Di conseguenza, secondo Baziotis, “le rocce trovate sull’isola greca si potrebbero usare come risorsa accessibile e a basso costo per testare e calibrare strumenti che voleranno nelle missioni per Marte, invece di usare i rari e costosi meteoriti raccolti sulla Terra o materiale faticosamente preparato con miscele sintetiche”.

Inoltre, osserva un altro autore della ricerca, Anezina Solomonidou, del Centro europeo di astronomia spaziale (Esac) gestito dall’Agenzia spaziale europea (Esa) vicino a Madrid, “quest’area dell’isola è facilmente accessibile e offre un’eccellente logistica per raccogliere campioni, eseguire test, calibrare strumenti, organizzare addestramenti sul campo e altre attività legate all’esplorazione attuale e futura di Marte”. (Fonte: Ansa)

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