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Scontro Santoro-Rodotà, Il Giornale ironizza sull’intellighenzia di sinistra: “Si scannano su Bordeaux e Bmw”

di Alberto Francavilla |4 Marzo 2011 13:31

Michele Santoro

ROMA – “Anche se sono di sinistra posso continuare a bere Bordeaux? Posso usare la mia Bmw? E soprattutto posso farlo senza sentirmi “in contrasto con le mie convinzioni?”. Con queste parole Michele Santoro aveva risposto alla “sferzata” di Maria Laura Rodotà, che dalle pagine del Corriere della Sera l’aveva “bacchettato” per aver iscritto la figlia all’istituto francese di Roma. Una cosa “non di sinistra”, secondo la giornalista. Ma Santoro ha risposto piccato. La querelle ha provocato l’ironia di Mario Giordano che su Il Giornale ha parlato della questione prendendola a paradigma di tutta la sinistra.

Ecco la ricostruzione di Giordano: “L’articolo in questione prendeva di mira gli intellettuali di sinistra, pasdaran della scuola pubblica, che mandano i loro figli nei più esclusivi istituti privati. Titolo del pezzo: «Il genitore progressista e la scuola status symbol».”

La Rodotà, scrive Giordano, “tira in ballo «il conduttore tv» che iscrive la figlia «alla scuola francese della Roma benissimo». Non l’avesse mai fatto. Bastano quelle due righette anonime per scatenare una reazione smodata del «conduttore tv» con la coda di paglia: Michele Santoro, che ormai soffre di un evidente prolasso verbale, verga una lettera lunga quattro colonne per smentire, cuore di papà, che la scuola francese della figlia sia privata (?!) pur ammettendo che essa è costosa (?!)”.

Secondo Giordano la replica di Santoro è eccessiva: “Ma anziché limitarsi a replicare sulla questione della scelta scolastica (fatta, dice, «senza rimorsi» e con «spavalda determinazione»), babbo Santoro accende il dibattito come fosse una puntata di Annozero. E pone, per l’appunto, alcune questioni fondamentali per l’uomo di sinistra: posso continuare a bere Bordeaux? Posso usare la mia Bmw? E soprattutto posso farlo senza sentirmi «in contrasto con le mie convinzioni»?”.

E qui il sarcasmo di Giordano prende il sopravvento e prende di mira i cosiddetti “intellettuali di sinistra”: “Ma il dibattito, ormai, è lanciato. E, dopo la breve risposta di Maria Laura Rodotà, ci aspettiamo dunque i prossimi interventi, da Gad Lerner a Umberto Eco, da Moni Ovadia a Carmen Llera Moravia, il gotha dell’intellighentia di sinistra, insomma, tutti a porsi le domande fondamentali per la nostra esistenza: champagne Dom Pérignon o Perrier-Jouët? Cravatte Marinella o Hermès? È ancora trendy farsi fare le scarpe da John Lobb a Londra? È ancora chic andare a Saint Moritz dopo che c’è stato pure D’Alema? E se la risposta è sì: alla sera meglio festeggiare al Dracula o al King’s Club? Meglio i sarti inglesi o quelli napoletani? E come schierarsi di fronte alle nuove frontiere del design culinario di Anna Coquet e Delphine Huguet? La cucina molecolare è eterna o è già finita? Che ne pensate di Ferrán Adriá? E della provocazione gastronomica del maestro Yoshihiro Narisawa alla recente rassegna Paris des Chefs?”.

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