Sarah Scazzi. Mariangela, superteste: “Se è stata Sabrina deve pagare”

Sabrina Misseri

Tante donne e un uomo i protagonisti della vicenda che, come i casi giudiziari di una volta, fa parlare l’Italia da giorni. E tra le protagoniste c’è anche Mariangela Spagnoletti: in un primo momento personaggio solo di secondo piano, poi, di colpo, portata alla ribalta per le sue dichiarazioni che hanno fatto aggravare la posizione di Sabrina Misseri, ora in carcere con l’accusa di aver partecipato all’assassinio di Sarah Scazzi.

Il suo racconto di quel 26 agosto si discostava per più di un particolare da quello dell’amica Sabrina, gli orari e i luoghi in cui le ragazze si sarebbero incontrate quel giorno non combaciavano e cio’ ha insospettito gli investigatori. Per ora Mariangela non riesce a perdonare la sua (ex) amica: “Se è vero che lei ha contribuito all’omicidio di Sarah voglio che paghi fino in fondo, se invece é innocente come lei continua a gridare apertamente sarò la prima a portarle la mia solidarietà e a riabbracciarla”.

Quel 26 agosto Mariangela guidava l’automobile con cui lei, Sabrina e Sarah sarebbero dovute andare al mare. Ma quella gita non c’è mai stata e quel pomeriggio ha cambiato anche la sua vita. L’ha cambiata perché Sabrina e Mariangela erano amiche, ma poi, la scomparsa e il successivo ritrovamento del cadavere di Sara hanno fatto sì che le due si allontanassero.

”I nostri rapporti – ha scritto Mariangela in una lettera a Francesca Pozzi, inviata del Tg5 – si sono deteriorati perché lei voleva che io parlassi con i giornalisti e io mi sono rifiutata”. E fino ad ora Mariangela è davvero l’unica protagonista di questa terribile vicenda a non aver rilasciato interviste. Anche oggi molti giornalisti l’hanno cercata, ma lei e i suoi famigliari non hanno neanche risposto al citofono di casa. Per un attimo, più volte, si sono affacciati, ma dopo aver visto microfoni e telecamere hanno definitivamente sbarrato porte e finestre.

”Non abbiamo nulla da dire”, avevano ripetuto nei giorni scorsi. Del resto, Mariangela non ha mai cambiato versione e anche oggi, nella lettera scritta a mano alla giornalista del Tg5, ha confermato quello che ha raccontato agli inquirenti fin dai primi momenti della scomparsa della studentessa 15enne. ”Quel giorno – aggiunge Mariangela – quando sono arrivata a casa alle 14,40, lei era in strada molto agitata e il padre non c’era sul garage. Mi è parso molto strano che fosse già sulla strada e mi è parso ancora più strano che da subito lei mi abbia detto ‘l’hanno presa.’ Io – ha aggiunto la giovane – ho visto suo padre solo una volta di fronte al garage la seconda volta che siamo tornate lì in macchina, lui stava chinato e trafficava con qualcosa in mano. Se io avessi davanti Sabrina le chiederei perché l’ha fatto e perche’ ha mentito tutto questo tempo”.

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