Sarah Scazzi, l’autoaccusa di zio Michele: “L’ho uccisa io”

Pubblicato il 24 Marzo 2011 - 21:10 OLTRE 6 MESI FA

AVETRANA (TARANTO) – Il 16 febbraio scorso Michele Misseri avrebbe consegnato una lettera al suo difensore di fiducia, Francesco De Cristofaro, nella quale confesserebbe di essere stato lui ad uccidere la nipote Sarah Scazzi. L’episodio è stato riferito nella puntata del 24 marzo della trasmissione di Rai Uno “La vita in diretta”.

Il legale, interpellato dall’Ansa, non ha confermato né smentito la circostanza, limitandosi a dire che da tempo tra lui ed il suo cliente “vi è una corrispondenza postale”.

Secondo quanto avrebbe scritto Misseri nella lettera – è stato riferito nella trasmissione – il 26 agosto dello scorso anno Sarah sarebbe entrata nel garage mentre lo zio era adirato perché non partiva il motore del trattore. L’uomo avrebbe invitato bruscamente la nipote ad andar via, la ragazzina non gli avrebbe dato retta e Misseri, preso da un raptus d’ira, avrebbe strangolato la nipote con una corda.

La versione coincide quasi completamente con la presunta ricostruzione dei fatti riferita dalla moglie di Michele Misseri, Cosima Serrano, in una intervista rilasciata alla Stampa. Ricostruzione che, secondo quanto detto dalla donna, le avrebbe fatto lo stesso marito.