Sarah Scazzi, Sabrina spera nelle lettere di Zio Michele: “Finalmente papà ha detto la verità”

Sarah Scazzi

Due giorni dopo la diffusione delle lettere che Michele Misseri ha scritto alle due figlie Sabrina e Valentina nel dicembre scorso, il collegio difensivo di Sabrina ha depositato oggi alla cancelleria del gip del Tribunale di Taranto la richiesta di incidente probatorio relativamente a quelle missive. Ma se la lettera indirizzata a Sabrina, nella quale il padre scrive che la secondogenita è innocente, è del 24 dicembre, quella a Valentina e a suo marito Stefano – lo si è scoperto oggi – è di 13 giorni prima, dell’11 dicembre.

Con i consueti errori grammaticali e di ortografia, Michele Misseri usa comunque toni diversi rispetto a quelli che utilizzerà alla vigilia di Natale. ”Non mi so spiegare cuello che mi sia successo – scrive ad esempio – perce’ nessuno mi crede tutto il mondo mi scriva e dici che io sto coprendo Sabrina”. E ancora ”…dicono la mamma sia colpevole e io o paura che ci siano molti innocenti coinvolti speriamo che Dio ci la mandi buona”. La conclusione è tutta dedicata ai suoi parenti. ”Cara Valentina e Stefano – scrive zio Michele – a me manca la mia famiglia perché più per la mamma che sta da (..) perché a desso per me non ci sono più amici sorelle ne fratelli ne gucini nemmeno nipoti stiamo isolati da tutti ma non anno torto loro non sanno là che mi successo a me io non volevo la morte di Sarah”.

Mentre il gip Rosati dovrà decidere se accogliere o meno l’istanza di incidente probatorio, il collegio difensivo di Sabrina domani cercherà di cogliere l’occasione dell’udienza del tribunale dell’appello per tentare di far tornare in libertà Sabrina. All’esame dei giudici c’è il ricorso contro l’ordinanza con la quale, il 22 dicembre scorso, Rosati ha rigettato l’istanza di scarcerazione della 23enne di Avetrana, chiamata in correità dal padre quale autrice materiale dell’omicidio della cugina Sarah Scazzi. Se il tribunale rigetterà il ricorso (non ci sono termini perentori per la decisione), è scontato che la difesa di Sabrina andrà in Cassazione.

Dicono che Sabrina, vedendo alla tv è tornata ad abbozzare un sorriso. “Hai visto che ha detto mio padre, finalmente ha detto la verità. Ora i giudici mi devono tirare fuori di qui, sono innocente” ha sussurrato agli agenti di polizia penitenziaria. Sabrina è tornata a sperare. Leco provocata dalla notizia delle due lettere hanno persuaso la ragazza che, forse, presto potrà uscire dal carcere. “Io con l’omicidio di Sarah non c’entro nulla e non ho mai saputo niente di quanto era accaduto nella cantina di casa. Sono sempre stata convinta di trovarla viva, altrimenti non avrei dato l´allarme proprio io né mi sarei data così da fare nelle ricerche” si è sfogata in questi novanta giorni più volte Sabrina.

Ai giudici quindi i difensori della ragazza chiederanno di acquisire le due lettere scritte e inviate da Michele Misseri alle figlie nel dicembre scorso. Ma non è questa l’unica carta che il collegio difensivo della cugina di Sarah intende giocarsi nei prossimi giorni. C’è quello delle indagini difensive che vorrebbero minare la credibilità di Michele Misseri puntando sulle sue presunte morbosità sessuali. Più donne alcuni anni fa, secondo voci raccolte dalla difesa ma senza alcun atto formale depositato in Procura, sarebbero state molestate sessualmente da Misseri, anche se nessuna di loro ha presentato denuncia. In particolare, i legali avrebbero raccolto le dichiarazioni di una donna che avrebbe riferito di aver subito a 15 anni un tentativo di violenza da parte dell’agricoltore, che all’epoca ne avrebbe avuti 27. Molte delle donne contattate dai legali di Sabrina, secondo il collegio difensivo, avrebbero una notevole somiglianza con Sarah. La partita legata all’inchiesta sull’omicidio della quindicenne, come si vede, comincia a giocarsi ora su piu’ tavoli.

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