ROMA – Tra il 2007 ed il 2008 i satelliti Landsat-7 e il Terra AM-1 della Nasa destinati all’osservazione della Terra e del clima hanno subito 4 interferenze. Il sospetto è che tali interferenze fossero cyber attacchi da parte di hackers delle forze armate cinesi. Ciò è quanto sostiene il rapporto della commissione del Congresso americano che a breve sarà diffuso. Dal 2001 ad oggi gli attacchi di hackers cinesi agli Stati Uniti è passato da 3.651 a 55 mila.
Il rapporto afferma che “queste interferenze pongono numerose potenziali minacce, in particolare se sono rivolte a satelliti con funzioni sensibili”. I veicoli spaziali potrebbero essere distrutti o danneggiati, mentre le trasmissioni possono essere manipolate da tali interferenze. Landsat-7 nell’ottobre 2007 e nel luglio 2008 è stato soggetto a oltre 12 minuti di interferenze, mentre Terra-Am 1 ha subito interferenze per 2 minuti nel nel giugno 2008 e 9 minuti nell’ottobre del 2008, secondo quanto riportato dalla U.S. Air Force.
La Cina non è accusata direttamente nel rapporto degli attacchi subiti dai satelliti Usa, ma il sospetto è d’obbligo dato che il linguaggio base del codice è cinese e che sono stati evidenziati collegamenti con importanti hackers cinesi. Inoltre la Cina “effettua e sostiene una varietà di cyber-azioni dolose”, è sottolineato nel rapporto. Gli hackers comunque si sarebbero collegati, secondo la Nasa, con la Svalbard Satellite Station a Spitsbergen, in Norvegia. L’ambasciata cinese a Washington ha negato ogni coinvolgimento, sostenendo la propria lotta contro il crimine informatico che dura ormai da anni.
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