Murdoch dopo News of the World non si dà per vinto: che piano ha lo “squalo” per Sky Italia?

LONDRA – Adesso ci si mettono anche gli ex proprietari del Wall Street Journal: “Se avessimo saputo delle intercettazioni non avremmo mai venduto a Murdoch”. Mentre proseguono l’inchiesta e gli arresti (l’ultimo è l’ex vicedirettore di News of the world Neil Wailis) Rupert “lo squalo” nuota nelle acque più agitate della sua straordinaria storia di tycoon. Il polso, anche a ottant’anni, è fermo come sempre: con una mail ha chiuso News of the world, in un minuto ha deciso di abbandonare la partita BSkyB.

Parliamo di uno dei settimanali più venduti al mondo e dell’operazione potenzialmente più proficua nel mondo della comunicazione. Nel frattempo le quotazioni del figlio James sono in caduta libera. Murdoch una strategia ce l’ha (passata la buriana ci riproverà con la piattaforma satellitare). In Italia, però, tutti si interrogano quale sarà la ricaduta dello scandalo sulla maggiore pay tv nazionale. Che fine farà Sky Italy? Cambierà qualcosa nel rapporto con la politica, nella formazione dei programmi, nella scelta dei contenuti?

La relazione di Rupert Murdoch con l’Italia risale alla fine degli anni ’90 e si intreccia inevitabilmente con Silvio Berlusconi. Come tycoon Rupert è un modello per Silvio. Stima e amicizia sono cementate anche da qualche affaruccio: nel 2000 Berlusconi acquista un due alberi di 48 metri proprio da Murdoch. Ma, soprattutto, quando due anni prima Prodi minacciava la legge sul conflitto d’interessi, il Cavaliere stava pensando seriamente di vendere Mediaset al magnate australiano. L’accordo era quasi fatto, Marina e Piersilvio però si opposero in extremis. Quando però Murdoch entra di peso nel mercato della pay tv lo scenario cambia. Con la fusione del 2003 tra Stream e Tele + nasce nasce Sky Italia: da quel momento l’equilibrio televisivo italiano, centrato sul duopolio Rai-Mediaset, si rompe. Sky Italia diventa il nemico: nel 2008il governo Berlusconi porta al 20% l’Iva sui contratti di abbonamento alla pay tv. “Una norma illiberale…” era la formula con cui da Sky si protestava con il governo. Norma illiberale: negli anni ’90 era il mantra dei berluscones contro la bieca censura “comunista” che intendeva regolare il conflitto d’interessi…Paradosso per paradosso, è in questo momento che si realizza un’inedita quanto inimmaginabile alleanza sinistra-Sky in funzione anti-berlusconiana, i compagni sorvolando sull’appoggio oltre oceano a Bush e alla guerra da parte dell’editore.

E ora che Murdoch è in difficoltà? In Italia alla guida di Sky c’è il figlio James: è presidente con Tom Mockridge amministratore delegato. La filosofia del gruppo è stata sempre quella di appoggiare la classe politica vincente e pensare solo alla remunerabilità degli affari. Solo che da noi il gruppo vincente è il maggior concorrente su piazza. Qualcuno ha voluto vedere nell’annuncio dell’esclusione del canale progressista Current di Al Gore, un favore a Berlusconi. La contropartita la conoscerebbe Paolo Romani, ministro e plenipotenziario di Berlusconi su tutto ciò che ruota sul mondo dei media. Si vedrà allo show down finale del digitale terrestre con la competizione per l’assegnazione dei 6 multiplex. Con il ministro James Murdoch intrattiene buone relazioni. Secondo il Giornale di Milano, dalla sua agenda politica sono esclusi Bersani e Di Pietro. Non Fini e Casini: l’affermazione futuribile del Terzo Polo ha una sua logica politica, James vuole seguirla da vicino. Forse anche questo è un segno della differenza di statura imprenditoriale che lo separa dal padre.

Tom Mockridge invece sta più sul pezzo, senza voli pindarici o pretese da king-maker. Ha criticato le Authorities  sui rilevamenti auditel, ha bacchettato la Federazione per le scommesse nel calcio: lo fa per difendere ascolti e ricavi pubblicitari, non per altro.

Ultima suggestione italiana è stata la notizia che Sky starebbe per lanciare un quotidiano tutto nuovo. Italia, questo il nome: ma Rupert sa che nel nostro Paese con i giornali non ci si guadagna. Per ora si accontenta di scippare Simona Ventura alla Rai. Il resto si vedrà nei prossimi mesi. Attenzione, però, alle mail dello squalo.

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