ROMA – Il Sole si sta indebolendo. Un fenomeno inatteso registrato proprio ora che il Sole si trova nel massimo del suo ciclo di attività, scrive Mario Di Martino su Tutto Scienze di La Stampa. Nel corso dei precedenti mesi gli scienziati hanno atteso un intensificarsi del numero di macchie solari, eventi che caratterizzano l’attività solare. Macchie ed eruzioni solari che non sono giunte e che portano Di Martino, dell’Inaf, a chiedersi se il clima si raffredderà, portandoci in una “Piccola Era Glaciale“.
Il ciclo solare dura circa 22 anni e ogni 11 anni si attendono i picchi di massimi e minimi della sua attività, scrive Di Martino:
“Le macchie solari sono state contate in modo sistematico dalla metà del XVIII secolo e si è visto che il ciclo solare non è perfettamente regolare ed è compreso tra nove e 13 anni, mentre l’ampiezza varia: alcuni massimi sono deboli, altri forti. Ma nel caso dell’attuale ciclo, il 24°, potrebbe ripetersi ciò che è accaduto nei due massimi solari passati, nel 1989 e 2001, che hanno mostrato non uno, ma due picchi distanziati di circa due anni. Nel corso di quest’anno si vedrà quindi se il fenomeno si ripeterà, anche se l’attuale ciclo sembra essere il più basso dagli inizi del secolo scorso”.
La misurazione dell’attività solare viene fatta attraverso il numero di macchie sulla fotosfera del Sole. Nella fase di “minino solare” non si osservano macchie, mentre nelle fasi di “massimo solare” se ne possono osservare anche un centinaio contemporaneamente. Il Sole in questo periodo dovrebbe trovarsi in una fase di massimo, ma il numero di macchie sembra contraddirlo. Motivo che spinge gli scienziati a chiedersi se non stiamo entrando in una nuova “Piccola Era Glaciale”:
“La bassa intensità dell’attività della nostra stella potrebbe essere il segnale dell’inizio di una fase «tranquilla» e alcuni addetti ai lavori si spingono a sostenere che potremmo essere agli inizi di un nuovo «minimo di Maunder», la drastica diminuzione dell’attività solare che si verificò tra il 1645 e il 1715, quando le macchie quasi scomparvero: questa fase si manifestò in pochi anni, senza fenomeni precursori, mentre durante la fase finale, tra 1700 e 1715, l’attività riprese solo gradualmente. Il «minimo» coincise con la parte centrale e più fredda della cosiddetta «Piccola Era Glaciale»”.
Ma che cos’è la “Piccola Era Glaciale”? Si tratta di una fase in cui gli inverni furono molto rigidi su tutto il pianeta, ma soprattutto nell’emisfero boreale.
“Osservando le macchie, si è notato che nel Settecento si ebbe una graduale risalita, interrotta da una fase di attività molto bassa tra il 1790 e il 1830 (il «minimo di Dalton»), quando si registrarono gli anni più rigidi dalla fine della Piccola Era Glaciale. Poi ci fu una ripresa e, dopo una temporanea diminuzione tra Ottocento e Novecento, nel secolo scorso fu registrato il massimo numero di macchie del periodo”.
Anche il 2013 nell’emisfero boreale è stato segnato da inverni molto rigidi e ondate di gelo, proprio nell’anno in cui ci si aspettava un massimo solare dopo quello verificatosi tra 2000 e 2001, spiega Di Martino:
“Il Sole è rimasto quieto. Il minimo ha avuto un periodo di assenza di macchie di quasi 800 giorni, compreso tra 2008 e 2010, mentre la durata di un minimo tipico si attesta su una media di 300. Solo alla fine del 2009 sono riapparsi gruppi di macchie. Ma quando sarà il prossimo massimo? Probabilmente verso la fine del 2013 o nel 2014 o non ci sarà affatto. E quale sarà la sua intensità? Non è facile prevederlo. L’attuale ciclo ha fatto registrare un numero massi mo di macchie solari inferiore a 70 e si conferma come uno dei più deboli degli ultimi secoli”.
I commenti sono chiusi.