Supervulcano Yellowstone: “Eruzione seppellirà Usa, ceneri in tutto il mondo”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Dicembre 2013 - 05:00 OLTRE 6 MESI FA
Supervulcano Yellowstone: "Eruzione più violenta degli ultimi 2mln di anni"

Un geyser nel parco di Yellowstone (Foto LaPresse)

ROMA – Un supervulcano si cela sotto il parco di Yellowstone, dove “dorme” da ormai 640mila anni. Se si svegliasse le ceneri emesse da un’eruzione coprirebbero oltre la metà del Nord America e le nubi si espanderebbero sull’intero pianeta, con conseguenze catastrofiche.

Il magma sotto il parco nazionale di Yellowstone, secondo una nuova stima di due scienziati dell’Università dello Utah e che sarà pubblicato sulla rivista Journal of Geophysical Research, è 2,5 volte più grande di quanto stimato fino ad oggi. Una sua eruzione, spiegano gli scienziati fguidati da Jamie Farrel e Bob Smith, sarebbe la più violenta e massiccia degli ultimi 2 milioni di anni.

Maurizio Molinari su La Stampa scrive:

“Le novità riguardano la misurazione dell’insieme di rocce sciolte bollenti sotto il parco nazionale che si estende fra Wyoming, Montana e Idaho: 88 km di lunghezza, 29 km di larghezza e un massimo di 14 km di profondità. Ciò significa un’eruzione potenziale pari a 2000 volte quella di Mount St. Helens che ebbe luogo nel 1980 nello Stato di Washington, sorprendendo i sismologi perché si trattava di un vulcano fino a quel momento inattivo”.

Farrell, uno degli autori dello studio, ha spiegato:

“«Le misurazioni suggeriscono che un’eruzione del vulcano gigante sotto lo Yellowstone sarebbe un evento globale con distruzioni e impatti in tutto il Pianeta, a cominciare dal fatto che le nubi fuoriuscite avvolgerebbero il globo e metà del Nordamerica verrebbe coperto da un metro di cenere»”.

La caldera di Yellowstone è un bacino di lungo 64 chilometri e largo 40 e sarebbe, secondo alcuni geologi, in procinto di esplodere, ma Farrell invita alla prudenza:

“«Non abbiamo dati a sufficienza per prevedere il momento della prossima eruzione ma riteniamo che vi sarà»”.

Ottenere una stima precisa dell’eventuale eruzione non è possibile, spiega ohn Stix, vulcanologo della McGill University in Canada:

“«Il problema con i vulcani giganti dormienti è che la carenza di dati sulle eruzioni passate rende difficile fare previsioni e dunque l’unica maniera per operare è un monitoraggio costante, il più minuzioso e sofisticato possibile al fine di conoscere il comportamento del vulcano e verificare in tempo reale se siamo in presenza di eventi anomali»”.

L’attività sismica di Yellowstone negli ultimi anni è aumentata e la comunità scientifica concorda con i risultati ottenuti dai ricercatori dell’Università dello Utah, come conferma Stix:

«Conosco da anni gli autori del rapporto, so come operano e quali strumenti usano, per questo dico che dobbiamo credere alle loro conclusioni, maturando la consapevolezza di cosa potrebbe davvero avvenire in caso di eruzione a Yellowstone»”.