ROMA – Nelle città del futuro il servizio taxi sarà economico, efficiente, ecologico e soprattutto robotizzato: non bisognerà cioè essere obbligati a scambiare quattro chiacchiere con i ciarlieri tassisti che, stando ai piani di Google, Uber, ma attenzione a Nissan già in corsia di sorpasso e altre società che fiutano l’affare prossimo venturo, sembrano già una specie in via di estinzione.
Quel futuro non è troppo lontano, arriverà molto prima di quanto riusciamo ad immaginare. Le self drive cars, le auto che si guidano da sole sono già una realtà negli Usa. Anche se sono ancora bruttine, con design rivedibile, forse ancora un po’ ridicole. Tuttavia funzionano eccome e il prossimo passo è l’implementazione della tecnologia necessaria a sperimentarne l’uso per servizi taxi condivisi.
Il sito Slate ci informa che the times they are a-changing per la mobilità urbana. Stanno cambiando ora. Steve Jurveston, partner della società di investimenti tecnologici DFJ (Draper Fisher Jurveston) ha rivelato a Bloomberg le discussioni in Google per promuovere da subito una app che consenta un servizio di “free ride” su un veicolo taxi senza pilota, gratis.
Travis Kalanick, capo di Uber, ha pubblicamente parlato più volte del suo interesse a sostituire i conducenti con dei robot: per questo ha assoldato una quarantina di ingegneri della Carnegie Mellon’s robotic lab. Negli Stati Uniti anche i ricercatori del Governo hanno focalizzato gli scenari più probabili che vedono nella fine dell’industria del taxi, e dei suoi 178mila addetti senza considerare l’indotto, l’esito inevitabile. Insieme a un servizio robotizzato che senza autisti taglierebbe di netto in un solo colpo le tariffe sempre più care e le nocive emissioni di gas.
Qualche numero (dal Lawrence Berkeley National Laboratory, dall’Earth Institute della Columbia University). I taxi condivisi abbatterebbero clamorosamente i costi energetici per miglio percorso. E, nonostante gli elevati costi di produzione iniziale, la sostituzione dei tradizionali taxi produrrebbe profitti comunque. Perché anche le tariffe dei taxi guidati da dipendenti Uber si sono impennati.
A New York solo il 24% del prezzo di un passaggio taxi copre i costi del veicolo: il 57% copre quelli dei conducenti. I quasi 100mila dollari l’anno dei taxi driver sarebbero rimpiazzati da un costo di 36mila dollari l’anno per i nuovo veicoli, praticamente un terzo. Con un saldo sulle tariffe di 1 a 5. Uno studio rivela come la sostituzione dei 13mila taxi di New York con 9mila veicoli che si guidano da soli ridurrebbe i costi per miglio a mezzo dollaro, tagliando i tempi medi di attesa da 5 minuti a 36 secondi.
Resta da capire quale dovrebbe essere il destino di una forza lavoro umana che, nonostante il potere di interdizione e lobbying esasperato, può per ora bloccare il traffico ma non può di certo arrestare lo sviluppo delle nuove tecnologie. Non è il caso di affrontare l’argomento con il vostro tassista.