ROMA – Le tempeste solari raggiungeranno il picco nel 2013. Il satellite americano Stereo, Solar Terre strial Relations Observatory, e l’osservatorio Soho, Solar and Heliospheric Observatory, della Nasa stanno raccogliendo i primi dati. Un livello di pericolosità “medio” secondo gli scienziati, che potrebbe portare blackout e causare danni alle telecomunicazioni, come accadde negli Stati Uniti nel 1958.
Le eruzioni solari non sono una novità: il Sole segue un ciclo di circa 22 anni in cui alterna fasi di massima attività a fasi di minima attività. Ogni 11 anni eruzioni solari molto potenti originano tempeste geomagnetiche che viaggiano nel sistema solare e interagiscono con la strumentazione elettromagnetica creata dall’uomo. L’eruzione solare emette uno sciame di particelle che viaggia verso la Terra a velocità spesso superiori a 400 chilometri al secondo.
Le tempeste geomagnetiche non sono sempre fenomeni pericolosi, basta pensare che la loro interazione con le particelle dell’atmosfera terrestre è responsabile delle spettacolari aurore boreali. Ma nel caso di tempeste più violente il rischio è che vengano danneggiati satelliti, quali quelle delle telecomunicazioni, e i sistemi elettrici sulla Terra, causando danni stimati anche per miliardi di dollari.
Ma il 2013 sarà, secondo gli scienziati, l’anno del picco di eruzioni solari. Il Sole si è dunque risvegliato ed è entrato nell’apice del suo periodo di massima intensità. Lo scorso 11 gennaio gli scienziati hanno rilevato eruzioni solari che si dirigono verso la Terra, ma nessun allarme è da lanciare. I fenomeni sono stati giudicati infatti di media pericolosità e gli effetti previsti e registrati al momento sono di debole entità per comunicazioni satellitari, sistemi Gps e comunicazioni radio.
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