Aveva denunciato un tentativo di estorsione ai suoi danni, ma alla fine è stato messo sotto accusa per malversazione di fondi dell’Unione Europea: don Mario Loi, 56 anni, sacerdote torinese conosciuto come ”padre Rambo”, è stato citato insieme ad altre tre persone in un processo cominciato oggi in Tribunale a Torino.
Don Mario, che esercita il suo ministero nel quartiere periferico della Falchera ed è impegnato a fondo contro lo spaccio e la criminalità, si è guadagnato il soprannome perché è un grande esperto di lotta e arti marziali.
La vicenda ruota attorno a ”Speranza Azzurra 2000”, la sua associazione di volontariato. Nel 2006 segnalò di essere stato minacciato da un imprenditore che pretendeva il pagamento di una fattura per lavori mai realmente effettuati: l’uomo è stato rinviato a giudizio ma il pm Antonio Malagnino, continuando a indagare, si è convinto di avere raccolto indizi su un presunto utilizzo di fondi comunitari che, in origine destinati alla ristrutturazione di ”Speranza Azzurra”, sarebbero stati utilizzati per scopi diversi.
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